Omicidio di Fontane: ergastolo al killer

Giovedì 24 Ottobre 2019
Omicidio di Fontane: ergastolo al killer
VILLORBA
Ergastolo a Florin Stingaciu per l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi di Igor Ojovanu e il tentato omicidio di Stefan Lungu (assolto invece per il tentato omicidio di Ion Bragin) , 10 anni di reclusione per Rubin Xhika per il tentato omicidio di Ion Bagrin e le lesioni ai danni di Stefan Bagrin e Valentin Jereghei ma soprattutto assolto dal concorso morale in omicidio e per il tentato omicidio a Stefan Lungu. Erano le 17 di ieri quando il gup Gianluigi Zulian ha letto la sentenza con cui si è concluso il processo, celebrato in abbreviato, ai due uomini che per il pubblico ministero Daniela Brunetti erano i responsabili, in concorso tra loro, della morte del 20enne di origine moldava assassinato con una pugnalata alla schiena la sera del 30 settembre 2018 a Fontane. Le indagini sono state portate avanti dal Nucleo Radiomobile del comandante Andrea Caminiti. Per il 26enne romeno Stingaciu e il 28enne albanese Xhika l'accusa aveva chiesto la pena dell'ergastolo perché sarebbe stata la mano del primo a sferrare il fendente mortale che ha freddato Igor mentre il secondo avrebbe avuto una responsabilità morale nell'omicidio avendo partecipato alla spedizione punitiva nei confronti del gruppo di ragazzi, tra cui Ojavanu, che quella sera tornavano da un addio al celibato e con i quali il romeno e l'albanese avrebbero avuto poco prima del delitto un violento scambio di insulti. Condanna invece a 1 anno e 2 mesi, con la sospensione della pena, per Olga Novacov, la 28enne moldava accusata di favoreggiamento per aver raccolto in strada il coltello usato contro Igor e aver poi tentato di lavare via le tracce di sangue rimaste sulla lama.
COMMOZIONE
Commossi i genitori e il fratello di Igor alla lettura del dispositivo. «È stata fatta giustizia - hanno commentato il papà e la mamma di Ojovanu - ma niente può colmare il vuoto lasciato da nostro figlio. Nulla, neppure la condanna del suo assassino, ci restituirà Igor». Florin Stingaciu ha ascoltato la lettura della sentenza impietrito, seduto dietro al banco degli accusati con intorno gli agenti della Polizia penitenziaria che, poco dopo, lo hanno preso in consegna per riportarlo nel carcere di S. Bona. Xhika invece ha stretto forte il braccio della moglie, seduta vicino, quando il giudice lo ha assolto dal concorso morale nell'omicidio e condannato solo per uno dei due tentati omicidi che gli venivano imputati, oltre che per le lesioni. «Siamo moderatamente soddisfatti - ha commentato il suo difensore, l'avvocato Alessandra Nava - il giudice ha almeno in parte accolto la nostra impostazione, in cui si contestava il concorso morale, distinguendo le posizioni e le responsabilità. In ogni caso presenteremo appello».
DICHIARAZIONI DI INNOCENZA
«Io non ho ucciso Igor, non ho mai dato quella coltellata» ha detto Stingaciu durante la prima parte dell'udienza, quando ha chiesto di poter fare delle dichiarazioni spontanee. Poi è arrivato l'intervento del suo collegio di difesa, composto dagli avvocati Giorgio Pietramala del Foro di Venezia e Mauro Serpico del Foro di Treviso. «Non ci sono prove che Stingaciu abbia sferrato quella coltellata - ha spiegato Pietramala - e comunque, chiunque sia stato il responsabile, si è trattato di un gesto non voluto, figlio della concitazione causata da quella che non è stata una aggressione ma piuttosto una rissa, in cui i due imputati non sarebbero stati gli unici a utilizzare dei coltelli. Altrimenti non si spiegano le ferite alla coscia della compagna del 26enne e le stesse lesioni da taglio che il nostro assistito ha riportato alla testa». Poi la stoccata di Serpico: «Se c'è una mano che ha inferto la coltellata è quella di Rubin Xhika». La camera di consiglio è durata oltre 4 ore.
RISARCIMENTI
La sentenza di primo grado dice che l'assassino è Florin Stingaciu, condannato all'ergastolo, interdetto a vita dai pubblici uffici, su cui pende anche una provvisionale di 100mila euro per ciascuno dei genitori di Igor Ojovanu, 50 mila euro in favore del fratello e 25 mila in favore di Stefan Lungu. «Ricorreremo in appello - annunciano i difensori - è un sentenza troppo dura per un giovane incensurato». Xhika, che rimane agli arresti domiciliari, è stato condannato a una provisionale di 25 mila in favore di Ion Bagrin e 10 mila euro ciascuno per Stefan Bagrin e Valentin Jereghei, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Soddisfatte le parti civili, rappresentante dagli avvocati Federico Vianelli per la famiglia di Igor, Francesca Baggio per Valentin Jereghei, Mario Nordio per i fratelli Bagrin e Giuseppe Muzzupappa per Stefan Lungu.
Denis Barea
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