IL CASO
TREVISO Sono da poco passate le 13, dentro la sala degli Arazzi il vicesindaco Andrea De Checchi sta spiegando ai giornalisti il bando per rilanciare la città e i suo commercio, quando bussano alla porta ed entrano Marcello Zuinisi e un suo collaboratore, rappresentanti di Nazione Rom, Sinti e Caminanti, le associazioni che hanno denunciato il sindaco Mario Conte per istigazione al razzismo. In silenzio, si siedono al tavolo della stampa sotto gli sguardi imbarazzati di portavoce e segretarie che non sanno bene cosa fare: la loro presenza non è prevista. Ma l'intento di Zuinisi è chiaro: vuole consegnare, con gesto plateale, la denuncia contro il sindaco depositata in Procura. E sceglie di farlo durante una conferenza stampa in cui si parla d'altro. Quando De Checchi termina il suo intervento, Zuinisi prende la parola e, a sorpresa, chiede che anche Nazione Rom venga ammessa tra le associazioni di Urbecom, quelle che sostengono in bando per distribuire gli 80mila euro di contributi previsti dal Comune. È una provocazione, cui risponde a tono ma con grande calma De Checchi, mentre il sindaco Conte sorride visibilmente irritato. Poi il presidente del Consiglio Comunale Giancarlo Iannicelli sbotta: «Non si possono utilizzare le conferenze stampa per farsi pubblicità!». Si sviluppa un piccolo battibecco che mette fine anticipatamente alla conferenza e rovina il momento solenne delle firme.
CONSEGUENZE
A Ca' Sugana parte la caccia al colpevole, all'usciere che ha fatto salire al primo piano i due senza alcun permesso. Poi si scopre che si sarebbero fatti passare per giornalisti. Duro il sindaco Conte: «Marcello Zuinisi di Nazione Rom,Sinti e Caminanti ha interrotto, peraltro disturbando, un'importante conferenza stampa che presentava un'iniziativa per le attività produttive per ripetere la filastrocca della denuncia, del sindaco e della Regione che si devono vergognare. Come ricorderete, io avevo solo detto che chi non ha i requisiti non può stare nelle case popolari e questi si sono sentiti chiamati in causa... Zuanisi e i suoi compagni, questa mattina, non hanno fatto altro che peggiorare la loro posizione agli occhi dai cittadini e delle attività produttive. A mio modo di vedere, questo modo di operare li qualifica».
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Sono da poco passate le 13, dentro la sala degli Arazzi il vicesindaco Andrea De Checchi sta spiegando ai giornalisti il bando per rilanciare la città e i suo commercio, quando bussano alla porta ed entrano Marcello Zuinisi e un suo collaboratore, rappresentanti di Nazione Rom, Sinti e Caminanti, le associazioni che hanno denunciato il sindaco Mario Conte per istigazione al razzismo. In silenzio, si siedono al tavolo della stampa sotto gli sguardi imbarazzati di portavoce e segretarie che non sanno bene cosa fare: la loro presenza non è prevista. Ma l'intento di Zuinisi è chiaro: vuole consegnare, con gesto plateale, la denuncia contro il sindaco depositata in Procura. E sceglie di farlo durante una conferenza stampa in cui si parla d'altro. Quando De Checchi termina il suo intervento, Zuinisi prende la parola e, a sorpresa, chiede che anche Nazione Rom venga ammessa tra le associazioni di Urbecom, quelle che sostengono in bando per distribuire gli 80mila euro di contributi previsti dal Comune. È una provocazione, cui risponde a tono ma con grande calma De Checchi, mentre il sindaco Conte sorride visibilmente irritato. Poi il presidente del Consiglio Comunale Giancarlo Iannicelli sbotta: «Non si possono utilizzare le conferenze stampa per farsi pubblicità!». Si sviluppa un piccolo battibecco che mette fine anticipatamente alla conferenza e rovina il momento solenne delle firme.
CONSEGUENZE
A Ca' Sugana parte la caccia al colpevole, all'usciere che ha fatto salire al primo piano i due senza alcun permesso. Poi si scopre che si sarebbero fatti passare per giornalisti. Duro il sindaco Conte: «Marcello Zuinisi di Nazione Rom,Sinti e Caminanti ha interrotto, peraltro disturbando, un'importante conferenza stampa che presentava un'iniziativa per le attività produttive per ripetere la filastrocca della denuncia, del sindaco e della Regione che si devono vergognare. Come ricorderete, io avevo solo detto che chi non ha i requisiti non può stare nelle case popolari e questi si sono sentiti chiamati in causa... Zuanisi e i suoi compagni, questa mattina, non hanno fatto altro che peggiorare la loro posizione agli occhi dai cittadini e delle attività produttive. A mio modo di vedere, questo modo di operare li qualifica».
P. Cal.