Mancano volontari, salta la sagra a S. Maria del Rovere

Mercoledì 24 Luglio 2019
Mancano volontari, salta la sagra a S. Maria del Rovere
LA DECISIONE
TREVISO Storica sagra di Sant'Anna, a Santa Maria del Rovere, cancellata. O meglio, sospesa per quest'anno, per mancanza di volontari. L'annuncio sulla bacheca fuori dalla chiesa di uno dei quartieri più popolosi e più attivi di Treviso è subito stata ripresa sui social, tra lo sconcerto generale di chi la frequentava da tanti anni. Una delle ultime sagre alle porte della città, in cui evidentemente erano molti di più quelli che andavano a sedersi ai tavoli, di quelli che invece cucinavano e servivano i piatti della tradizione, a cominciare dallo spiedo. Addio tavolate, addio luna park, la festa si concentrerà in soli due giorni, e non più nella classica settimana di fine luglio a cui erano ormai abituate intere generazioni.
IL MOTIVO
«Negli ultimi anni abbiamo perso per strada parecchi volontari spiega Daniele Giacometti, responsabile parrocchiale della sagra - un po' si sono ritirati, altri sono andati via. Siamo rimasti in tre-quattro e quindi abbiamo chiesto al parroco don Adelino Bortoluzzi di fare due giorni di festa solamente». Cancellando, di fatto, la sagra, quella che negli anni Sessanta don Gino Longo aveva voluto arricchire di torneo di calcetto, pesca di beneficenza. E poi le giostre, tanto attese dai bambini. Ma quelli che si mettono a disposizione per lavorare, pur in questo contesto di divertimento, in questo contesto, sono sempre meno. Festa il 26 e 27 luglio, nel manifesto la si chiama ancora sagra di Sant'Anna, ma con la sagra del passato non avrà molto a che vedere. «Se questa cancellazione è una provocazione? Sì, abbiamo visto che la gente critica solamente e non viene a fare niente. Se qualcuno vuol venire a darci una mano, le porte sono sempre aperte».
L'APPELLO
Se ci fossero stati ancora volontari, la sagra si poteva portare avanti, aggiunge, ma in tre-quattro è impossibile. Da qui l'appello alle persone di buona volontà: «Chi ha voglia, chi vuole inserirsi, può passare in canonica, lasciare nome e cognome e noi siamo qui pronti ad accettarlo per lavorare insieme». Per organizzare la manifestazione, trovare gli sponsor, risolvere il marasma di pratiche burocratiche, e poi lavorare nei giorni clou, servono 40-50 persone. Una decisione, quella presa a Santa Maria del Rovere, che è anche un ammonimento e una lezione ai parrocchiani: non è sufficiente chiedere, bisogna anche dare. Il grosso problema della partecipazione e della socialità, che coinvolge molte altre realtà di questi tempi. Mirco Visentin, consigliere comunale e uno dei più attivi tra i volontari della parrocchia, ricorda che Santa Maria del Rovere è un quartiere che si presta a molte iniziative: «La gente dovrebbe donare il proprio tempo e far sì che tante iniziative come la storica sagra riprendano piede».
Lina Paronetto
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