Le minacce ai piccoli: «Sei bugiardo, ti taglio un orecchio»

Giovedì 11 Luglio 2019
Le minacce ai piccoli: «Sei bugiardo, ti taglio un orecchio»
LE INTERCETTAZIONI
PIEVE DI SOLIGO «Sei un bugiardo e per questo ti taglierò un orecchio. Andrai all'inferno». Così si rivolge Omar Faruk a un bambino di appena sei anni. Impietrito dal terrore ascolta gli ordini dell'Imam del centro culturale islamico di Pieve di Soligo mentre lo obbliga a prendersi con entrambe le mani le orecchie e flettere più volte le ginocchia. L'orribile esperienza il piccolo la racconterà alle maestre della scuola elementare che frequenta. Storie spaventose di fanatismo mescolato a vero e proprio sadismo, come quelle dei bambini chiamati a presentarsi davanti a Faruk per essere interrogati sui versetti del libro sacro, da sapere rigorosamente a memoria. Ma tanti di loro sono troppo piccoli per un esercizio così impegnativo: esitano, sbagliano. E poi molti di loro non parlano neanche l'arabo in famiglia, è una lingua straniera a tutti gli effetti.
LE VESSAZIONI
Faruk è spietato, li afferra per le orecchie tirandole, li schiaffeggia, li spintona. Poi vengono costretti a mettersi in ginocchio e lui afferra dei bastoni e inizia a colpirli sulla schiena, sulle gambe, sulle spalle, in testa e sulle braccia. Non ha remore neppure di fronte alla gracilità delle bambine. Con loro anzi è ancora più crudele, sbattendole a terra e poi mettendole in ginocchio, obbligate a tenere la testa bassa. Non vuole che lo guardino mentre lui le picchia, devono avere gli occhi rivolti al pavimento, in segno di sottomissione. Anche le interrogazioni, per le ragazzine, sono differenti: l'Imam le tiene per le braccia, non vuole che si muovano. E quando sbagliano le colpisce con schiaffoni alla testa. È inflessibile, non ammette deroghe alle sue regole fanatiche e non ferma la violenza neppure davanti al pianto dei più piccoli, alcuni di soli 5 anni. Per i più grandi, ovvero gli alunni tra gli otto e i dieci anni, il dolore fisico deve invece essere ancora maggiore.
SENZA CIBO
Per punirli allora non si limita al bastone da mezzo metro con il nastro adesivo arrotolato intorno per renderlo più rigido, ma usa una verga di 1 metro e trenta centimetri, con una estremità appuntita. Alle punizioni corporali si aggiungono le intimidazioni. In alcuni casi sembra essere una tortura: alcuni dei ragazzi trascorrono molto tempo nel centro islamico dato che le famiglie li affidano al maestro di religione nel pomeriggio e vanno a riprenderli solo a sera inoltrata. E per punizione alcuni vengono privati di cibo e acqua, costretti a tirare avanti con un solo bicchiere di acqua e due biscotti.
De.Bar
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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