La verità sulla morte di Nicola: è stato un aneurisma

Mercoledì 18 Marzo 2020
VALDOBBIADENE
È stato un aneurisma a portarsi via Nicola Comarella, il ragazzo di 17 anni morto improvvisamente la sera dell'11 marzo mentre era a casa con la famiglia. È questo l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Treviso e arrivata ieri sul tavolo del pubblico ministero Paolo Fietta, il magistrato che sta indagando sulla tragedia di Nicola. Il 17enne quella sera aveva guardato un film in streaming sul computer insieme al fratello. A un certo punto ha accusato un malore: si era sentito un po' fiacco ma ha anche iniziato a faticare nel respiro.
IL RITRATTO
Nicola era un ragazzo sano: era appassionato di sport e praticava l'atletica e l'orienteering, oltre ad essere anche molto impegnato nel volontariato. Non aveva problemi di natura clinica se non una fastidiosa sindrome alle cervicali e una forma di asma che però non gli aveva mai impedito di essere attivo. «Vado a letto» aveva detto ai genitori quella sera intorno alle 23,30. E quelle sono state le sue ultime parole. Al momento di salutare la mamma e il papà, prima di andare in camera sua, Nicola è crollato per terra privo di sensi. I genitori hanno cercato disperatamente di rianimare il figlio e hanno subito allertato subito il 118 ma quando i soccorritori sono arrivati nell'abitazione della famiglia, in via Cal De Rui a Funer di Valdobbiadene, per il 17enne non c'era più nulla da fare. La scomparsa improvvisa di Nicola Comarella, che frequentava l'istituto Issis Verdi di Valdobbiadene, ha lasciato un segno profondo nella comunità di Funer.
LE REAZIONI
«È un dramma nel dramma - aveva detto appena appresa la notizia il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese - in questo momento cosi difficile per la nostra comunità è un dolore straziante, faremo di tutto per stare vicino alla sua famiglia». «Era un ragazzo d'oro, che si era dedicato all'atletica - racconta Silvano Bernardi presidente dell'Orienteering Tarzo frequentata da qualche anno dal diciassettenne - Nicola era una ragazzo sempre disponibile, sorridente. Era sempre in prima linea quando c'era da organizzare qualche evento o gara. La mamma, un'ex calciatrice, ha trasmesso al figlio l'amore per lo sport». Dopo l'esito dell'autopsia la famiglia attende il nulla osta per la celebrazione del funerale, che si terrà solo in stretta forma privata come previsto dalle ultime prescrizioni con cui la diocesi ha deciso di ottemperare alle indicazioni contenute nel decreto del governo che, per fermare l'infezione da coronavirus.
Denis Barea
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