LA TENDENZA
TREVISO C'era una volta il matrimonio. Cala il numero delle nozze

Sabato 7 Dicembre 2019
LA TENDENZA
TREVISO C'era una volta il matrimonio. Cala il numero delle nozze religiose nelle chiese della provincia di Treviso. Nel 2019 sono stati celebrati nelle parrocchie della diocesi 940 matrimoni, mentre 137 coppie si sono sposate sì in chiesa, ma in un'altra diocesi. Nel 2018 i matrimoni celebrati in tutta la diocesi erano stati 1.069. Di questi, 69 coppie sono convolate a nozze dopo il matrimonio civile. A pronunciare il loro sì davanti all'altare l'anno scorso ci sono state altre 151 coppie che però hanno scelto di celebrare in un'altra diocesi. Un dato è certo: sempre meno fiori d'arancio in chiesa. Con una tendenza al ribasso nella scelta del vincolo matrimoniale. Tra il 2018 e il 2019 ci sono stati 129 matrimoni religiosi in meno, 158 ancora sotto il segno meno se solo si guarda indietro al 2017 (1.227 quelli celebrati). Quasi la metà di quelli del non lontano 2005.
RAGIONI DIVERSE
Don Tiziano Rossetto, dal 2018 codirettore dell'Ufficio diocesano di pastorale familiare - per la prima volta a fianco di una coppia sposata - prova a spiegare le ragioni della retromarcia nella scelta di pronunciare il fatidico sì: «Fino a vent'anni anni fa il contesto socio culturale orientava al matrimonio religioso. Era normale, percepito come qualcosa di ordinario. Oggi invece siamo di fronte a una pluralità di forme di vita di coppia possibili. E il matrimonio in chiesa è diventato una scelta che implica consapevolezza maggiore. La celebrazione delle nozze per molte coppie arriva dopo un lungo percorso, magari dopo anni di convivenza o dopo il matrimonio civile. In modo più evidente rispetto al passato c'è la scelta della coppia e le ragioni della scelta del matrimonio religioso».
METAMORFOSI CULTURALE
Una metamorfosi socio culturale che sta cambiando in fretta il volto della famiglia, dove sempre più coppie scelgono di fatto la convivenza. E il matrimonio non è più un vincolo così attraente come lo era stato in passato. Tendenza al ribasso che si incrocia però anche con i dati demografici messi in evidenza dall'Istat, con la diminuzione della popolazione nella fascia d'età compresa tra i 16 anni (i millennials) e i 34. In una sola decade si contano in Italia un milione e 200 mila nati in meno. Cresce anche l'età anagrafica degli sposi: è compresa tra i 25 e i 40 anni: «Questo perché molte coppie scelgono di sposarsi in chiesa magari dopo un percorso diverso di vita insieme mette in evidenza don Tiziano - Dopo una convivenza o un matrimonio civile. È aumentata la percentuale di coloro che vivono una vita di coppia in altre forme. Le semplici convivenze crescono. Emerge sempre di più la scelta del matrimonio come scelta controcorrente. Se fino a dieci anni fa poteva dirsi contro corrente chi sceglieva il sacerdozio, oggi invece è chi si sposa».
PIÙ CONSAPEVOLEZZA
Eppure la chiesa trevigiana è certa che, pur essendo diventato il matrimonio un vincolo meno attraente rispetto al passato, chi decide di dire sì davanti all'altare lo fa con attenzione nuova: «Chi sceglie il matrimonio religioso lo fa con una consapevolezza diversa spiega don Tiziano Gli sposi chiedono alla Chiesa di poter fare un cammino per conoscere la profonda ragione della loro scelta. In che termini il Sacramento farà crescere il loro amore. Oggi è la coppia che interroga la Chiesa su questa scelta e non la Chiesa che interroga la coppia». E sono stati 43 nell'ultimo anno i corsi di preparazione al matrimonio in tutta la diocesi, intrapresi dalle coppie che hanno deciso di pronunciare il loro sì in chiesa.
ESEMPI DI FEDELTÀ
Ma se il numero dei matrimoni nella Marca ha da anni ingranato la retromarcia, aumenta invece quello dei coniugi uniti dal vincolo del matrimonio religioso che decidono accompagnare le coppie degli sposi promessi che decidono di intraprendere il cammino di preparazione. Dal 1999 sono transitate attraverso l'Ufficio di pastorale familiare 400 coppie una media di 20 all'anno - che hanno chiesto di diventare animatori di coloro che si preparano alle nozze. Conclude don Tiziano: «Il coinvolgimento degli sposi nell'accompagnare altre coppie è vivo. Chi sceglie di sposarsi in chiesa chiede di essere accompagnato a scoprire il valore del matrimonio cristiano non nella sua esperienza ideale ma prima di tutto umana. E alla chiesa domanda di articolare le possibilità di preparazione con percorsi differenziati: per coppie con figli, conviventi o giovani fidanzati».
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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