LA POLEMICA
TREVISO «Abbiamo fatto fino a 120 coperti al giorno, richiamato

Mercoledì 21 Agosto 2019
LA POLEMICA TREVISO «Abbiamo fatto fino a 120 coperti al giorno, richiamato
LA POLEMICA
TREVISO «Abbiamo fatto fino a 120 coperti al giorno, richiamato personale. I turisti ci chiedevano di poter mangiare. Francamente le osterie hanno tenuto prevalentemente chiuso. Lavorare durante le vacanze sarà duro, ma ripaga decisamente». Aperta 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno, l'Osteria Filodrammatici pare essere stata presa d'assalto nel mese di agosto. «In prevalenza stranieri, tedeschi, austriaci e olandesi- spiega Matteo Albani- e tutti ci dicevano la stessa cosa: non si trova un'osteria in cui mangiare, e noi non veniamo a Treviso per farci servire uno snack».
IL SERVIZIO
Albani spiega anche che molti bar e tutti i tabaccai nel raggio di 600 metri erano chiusi. «D'accordo, fumare fa male. Ma se io voglio delle sigarette e trovo tre tabaccai su tre chiusi e l'automatico esaurito mi esaurisco anch'io». Insomma secondo Albani la città quest'anno ha latitato. «C'era un bel movimento, noi abbiamo dovuto mandare via parecchi avventori. Ed è un peccato, francamente. Siccome ormai Treviso inizia ad essere nota come destinazione gourmand, è paradossale non trovare le osterie tipiche aperte». Loro hanno fatto una scelta di campo chiara: l'apertura sempre. «Certo, siamo due soci e riusciamo a turnarci. Però c'è anche l'idea di offrire un servizio, c'è l'orgoglio di dare la giusta accoglienza turistica. E poi, lavorare in vacanza fa guadagnare molto bene». Che sia davvero necessario cambiare marcia anche a livello istituzionale è un tema su cui quasi tutti gli operatori concordano. «Ho 30 anni, in meno di due ho aperto due locali e un boutique hotel, mi appresto ad aprire il terzo. Voglio rimanere a Treviso ma questa città dà spesso l'impressione di non volersi muovere».
COESISTENZE DIFFICILI
Michele Pozzobon è l'anima di Burici, La Colonnetta e Little Garden. A settembre inaugurerà sempre in Pescheria un delivery con una proposta innovativa e leggera di street food a base di pesce. «Ho voluto investire nel cuore di Treviso con un'idea imprenditoriale ispirata alla ricettività europea. Locali innovativi e curati, idee gourmet differenziate. Ho creato lavoro e luoghi per la città, ma francamente non ho mai visto il supporto tangibile delle istituzioni». Pozzobon spiega inoltre che nel centro esiste il limite dei cosiddetti residenti senatori. «Personaggi agè, grandi famiglie, che desiderano imporre i loro orari e le proprie abitudini. In Pescheria riaprirò nei locali che furono di uno dei negozi storici del pesce: i proprietari sono felicissimi. Ma ho dovuto subire ripetuti appuntamenti con un residente che -ancor prima di aprire- mi ha minacciato di rendermi la vita impossibile. Questo non è tollerabile: una città bellissima e meta di turismo in man alle bizze di pochi privilegiati». Pozzobon spiega di aver avuto incontri ripetuti con l'assessore alla cultura Colonna Preti. «Condividiamo la stessa idea di offerta e di turismo. Per il resto però nessuno dell'amministrazione è mai venuto a chiedere a noi qual è l'idea di network turistico che si potrebbe portare in città. Restiamo piuttosto immobili, e spesso veniamo lasciati soli nella gestione del turista. Su questo credo si debba riflettere». La riflessione è estesa anche agli eventi. Che, secondo gli operatori, in agosto sono troppo rarefatti.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci