L'INTERVISTA
TREVISO «Certe scene non sono tollerabili. Vedere i giornalisti

Lunedì 2 Agosto 2021
L'INTERVISTA TREVISO «Certe scene non sono tollerabili. Vedere i giornalisti
L'INTERVISTA
TREVISO «Certe scene non sono tollerabili. Vedere i giornalisti impegnati a fare il proprio lavoro spintonati e insultati, sono cose a cui a città non è abituata e a cui non si vuole abituare. E poi, sinceramente, non ho ancora capito l'obiettivo di questa protesta». Il sindaco Mario Conte esprime tutta la sua contrarietà verso contenuti e modi in cui si è svolta la manifestazione dei No vax sabato in piazza dei Signori e su cui sono in corso le indagini della Digos. E si prepara alle prossime, annunciate per i prossimi fine settimana sia negli interventi in piazza, sia nel tam-tam dei social.
Sindaco Conte, i manifestanti hanno promesso che torneranno in piazza ogni sabato.
«Sinceramente non ho ancora capito per cosa protestano. C'è chi è contro il Gree pass ma si dice favore del vaccino; chi è contro tutti e due, chi parla di complotti. Se il loro obiettivo è ottenere spazio nei media facendo casino, ci stanno riuscendo. Ma fino a un certo punto».
Eppure, nel loro caos non intendono mollare.
«Tra di loro vedo solo tanta confusione, slogan ripetuti meccanicamente. Intendono paralizzare ogni sabato pomeriggio città che stanno tentando di risollevarsi dopo un periodo difficilissimo? Non ci riusciranno. Detto questo: sono per la massima libertà di manifestare in piazza, i cittadini hanno il diritto di farlo. Ma magari per cose concrete, chiare. Che si capiscano».
Parlano di libertà, di difesa diritti...
«Ma quali diritti? Penso che sia da difendere anche il diritto di chi fa il proprio lavoro a poterlo svolgere tranquillamente, come quei giornalisti di Atennatre spintonati e insultati solo perché erano in piazza a documentare e dare spazio anche alle loro voci. Invece abbiamo visto scene inaccettabili. Senza contare i pericoli di quegli assembramenti, i possibili contagi».
Le prossime settimane le piazze verranno chiuse preventivamente?
«Assolutamente no: non intendiamo privare i trevigiani per bene, la stragrande maggioranza dei nostri cittadini, di poter godere del centro storico al sabato pomeriggio. Poi, le decisione in tema di sicurezza spettano solo alla questura e alla prefettura».
Lei intanto continua a ricevere messaggi minacciosi, come la cartolina in cui la si definiva Fuhrer e le si augurava di crepare.
«Sinceramente non posso dire che chi ha scritto quella cartolina delirante sia stato in mezzo a chi manifestava in piazza. Magari anche no. Di certo però, tra i vari cartelli, gli interventi e gli slogan urlati, ho colto, un po' qua e un po' là, alcuni concetti compresi in quella cartolina».
E se sabato prossimo ritornano?
«Vedremo, intanto sono sempre meno. Già questo sabato erano la metà di quelli visti la scorsa settimana. In ogni caso invito a restare nei limiti della democrazia e del buon senso».
E solidarietà ai giornalisti arriva anche da Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica: «Gli insulti ricevuti dalla troupe di Antennatre sono assolutamente ingiustificabili come ogni attacco a chi sta svolgendo il proprio mestiere di cronista. Si è trattato, ovviamente, di una piazza in cui le mascherine erano completamente assenti e il distanziamento era solo parzialmente garantito e unicamente perché i partecipanti erano alcune centinaia, probabilmente non più di un terzo di quelli che si erano riuniti nello stesso luogo una settimana prima. Il numero ridotto di partecipanti non toglie, però, l'amarezza di sentire scanditi slogan e di vedere cartelli in cui si parla di dittatura nazisanitaria». La polizia sta comunque prendendo visione dei filmati della manifestazione: il fascicolo d'inchiesta aperto in procura potrebbe arricchirsi di nomi nuovi.
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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