L'INTERVENTO
TREVISO Ancora una sversamento nelle acque del Sile, in pieno centro,

Domenica 19 Gennaio 2020
L'INTERVENTO TREVISO Ancora una sversamento nelle acque del Sile, in pieno centro,
L'INTERVENTO
TREVISO Ancora una sversamento nelle acque del Sile, in pieno centro, dove ieri sera il forte odore di combustibile, ben visibile sulla superficie dell'acqua, ha costretto i vigili del fuoco a intervenire, posizionando delle panne assorbenti a cavallo delle sponde per impedire al liquido oleoso, probabilmente gasolio, di disperdersi verso Sud e contaminare ulteriormente il fiume.
L'allarme è scattato verso le 19 quando alcuni passanti, da Lungosile Mattei, hanno avvertito l'odore di carburante segnalando la perdita agli agenti della polizia locale e ai vigili del fuoco: il protocollo, in questi casi, prevede prima di tutto di cercare di limitare i danni, e così prima all'altezza di Ponte San Martino e poi davanti ai giardinetti di Sant'Andrea, sono state posizionate delle panne assorbenti in grado di bloccare, e assorbire appunto, l'inquinante.
Sul posto, assieme ai vigili del fuoco, sono intervenuti i tecnici dell'Arpav e gli agenti della polizia locale di Treviso, che hanno cercato, nonostante il buio, di individuare il punto da cui proveniva la perdita. I primi sospetti, stando a quanto emerso, sono subito ricaduti su una cisterna posizionata all'altezza del ponte de fero, ma ulteriori accertamenti sono stati effettuati nel corso della serata, prima di tutto per bloccare la perdita ed impedire che ulteriore combustibile finisca nel fiume.
Non è purtroppo la prima volta che sul Sile si riversano liquidi inquinanti, per lo più combustibile contenuto nelle cisterne private o di uffici pubblici, come il caso eclatante della primavera 2018, quando centinaia di litri di gasolio fuoriuscirono dalla cisterna delle Poste centrali di Piazza Vittoria. «L'inquinamento di oggi sembra molto vasto - spiegava ieri sera il caposquadra dei vigili del fuoco Franco Pasini -, ma siamo intervenuti prontamente, posizionando le panne assorbenti». Ora toccherà ai tecnici dell'Arpav valutare eventuali danni all'ambiente. (a.belt)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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