L'INDAGATO
PIEVE DI SOLIGO «Non ho mai fatto nulla di male, la comunità

Venerdì 12 Luglio 2019
L'INDAGATO
PIEVE DI SOLIGO «Non ho mai fatto nulla di male, la comunità mi conosce, non capisco perché mi stiano trattando così. Il bastone? Lo usavo per richiamare l'attenzione, non per dare delle botte». L'imam Faruk Omar ora si trova a Mestre, ospite da alcuni conoscenti. Da martedì scorso non può tornare nella sua casa di Pieve di Solito né tanto meno nella moschea del centro islamico di via Schiratti, dove stando alle indagini dei carabinieri avrebbe picchiato, schiaffeggiato e vessato i bambini che gli venivano affidati per le lezioni pomeridiane di Corano. Nei suoi confronti, infatti, è scattata la misura cautelare del divieto di dimora in tutto il territorio provinciale. Lui si dice amareggiato, stupito: martedì non si aspettava la visita dei carabinieri che da settimane stavano monitorando le sue lezioni tramite registratori e videocamere piazzate nella sala di preghiera dopo le denunce delle maestre delle elementari, le prime ad accorgersi dei lividi e dei dolori accusati da alcuni studenti che frequentano il centro islamico. «I carabinieri mi hanno dato una lettera e mi hanno detto che dovevo andare in caserma - dice l'imam - chiedendomi se mi serviva un avvocato. Io non l'ho voluto perchè non ho nulla da nascondere né ho mai fatto nulla di male. Sono il responsabile della moschea da diversi anni, se avessi fatto qualcosa di brutto lo saprebbero tutti, non vi pare»? Eppure proprio martedì pomeriggio i militari dell'Arma hanno posto sotto sequestro 3 oggetti blu con estremità a punta (uno lo si vede nella foto a sinistra, sono delle specie di segna file), ma soprattutto una verga di legno di 70 centimetri: secondo gli investigatori sarebbero stati usati dal 37enne per colpire i bambini e punirli quando non recitavano a dovere i versetti del Corano.
ESPERTO IN BAMBINI
Faruk Omar è la guida spirituale delle comunità islamica (frequentata per lo più da cittadini bengalesi, ma anche da marocchini e macedoni) dal 2010. «Sono stato io a sceglierlo e a portarlo qui - spiega senza tante remore Sarkar Biplob, segretario dell'associazione islamica di Pieve di Soligo -. Ho girato mezza Italia, da Roma a Milano, e poi ho conosciuto Faruk Omar a Bologna. È molto preparato, è un esperto nelle sacre scritture. Ma l'ho scelto soprattutto perchè è bravo con i bambini: non ho alcun dubbio sulla sua integrità ed escludo categoricamente che li abbia picchiati». I lividi sui ragazzini riscontrati dalle maestre delle elementari Biplob li spiega nel modo più semplice possibile: «Sono i segni che hanno tutti i ragazzini. Giocano a pallone o cadono i bicicletta. Gli strisci o le botte si vedono, magari fanno anche male, ma questo non significa che qualcuno li abbia picchiati. I bambini non si toccano. E posso assicurare che qui non è mai successo nulla di simile».
IL RESPONSABILE
Il segretario dell'associazione islamica difende su tutta la linea insomma il suo imam. Per lui, quei colpi registrati dai carabinieri non erano inferti direttamente sulle spalle, sulle braccia e sulle gambe dei bambini. «Quando batteva il bastone, quello che hanno sequestrato, picchiava per terra, per richiamare i bambini e le bambine all'ordine - afferma Biplob -. Forse li spaventava un po', ma nulla di più. D'altronde se fossero stati malmenati io l'avrei saputo di sicuro: abitiamo tutti qui sopra, compresi alcuni dei genitori di altri bambini che frequentano le lezioni di Corano da anni. E nessuno ha mai detto nulla, nessun bambino ha mai riportato ferite. Nei prossimi giorni cercherò di contattare i genitori di tutti gli alunni, circa 35 in totale, per avere conferma di quanto sto dicendo. Quanto al fatto che non fosse dato da mangiare per tutto il giorno questo non è vero: c'erano sempre bottiglie d'acqua e frutta a volontà per tutti».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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