L'autopsia su Pascal conferma: è stato suicidio

Mercoledì 9 Maggio 2018
L'autopsia su Pascal conferma: è stato suicidio
CORNUDA
Non ci sarebbe alcun mistero dietro alla morte di Pascal Albanese, il 50enne trovato morto nella sua casa di Cornuda dodici giorni dopo la sparizione della compagna Sofyia Melnik, il cui corpo senza vita è stato rivenuto prima dello scorso Natale in un burrone lungo la strada che porta in cima al Monte Grappa. Il medico patologo Alberto Furlanetto ha depositato l'esito dell'autopsia effettuata sui resti dell'uomo, che si sarebbe suicidato a fine novembre scorso.
L'ESAME
L'esame non ha evidenziato tracce di lesioni sul corpo, così come dagli esami tossicologici risulta che Albanese non avesse assunto droghe, alcol o altre sostanze. Un colpo alle tesi dei legali della famiglia di Pascal, madre padre e sorella che non vogliono a credere al fatto che il 50enne abbia deciso di togliersi la vita e che vivono l'incubo del sospetto che sia lui l'assassino di Sofyia. E che dopo l'omicidio della compagna, oppresso dai sensi di colpa, abbia deciso di farla finita. Il suicidio per impiccagione, stando almeno all'esito dell'autopsia, è l'ipotesi più probabile. Una corda legata ad una delle travi del soffitto della casa in cui il 50enne aveva vissuto per 16 anni insieme alla compagna ucraina 46enne, scomparsa neppure due settimane prima del tremendo, il suo ultimo gesto. Ai genitori e alla sorella Carole Pascal Albanese avrebbe confidato di essere preoccupato per la sparizione di Sofyia. La sera del 15 novembre la donna gli avrebbe detto che sarebbe stata con delle amiche a Treviso e che forse si sarebbe fermata fuori a dormire.
IL RITROVAMENTO
Ma a quell'appuntamento, mai confermato, la donna non si è presentata. Il suo cellulare ha invece agganciato una cella nella serata, in zona Maser, poco distante dal parcheggio dove è stata ritrovata parcheggiata la sua auto. Ma il cadavere della donna è stato ritrovato alle pendici del Monte Grappa, poco sopra il centro abitato di Borso, buttato in un dirupo sotto uno dei tornanti che portano in cima alla montagna. Gli avvocati della famiglia Albanese non commentano l'esito dell'esame autoptico, che sarà valutato anche dal loro medico legale. Nel frattempo il sostituto procuratore Giulio Caprarola resta in attesa della relazione sull'autopsia effettuata su Sofyia e della documentazione completa riguardante l'analisi delle apparecchiature elettroniche, otto personal computer, due telefonini cellulari e un registratore, ritrovate all'interno della villetta dove Pascal Albanese e Sofyi Melnik vivevano insieme. Una casa che sarebbe stata frequentata dalla donna anche in compagnia di alcuni degli uomini con cui l'ucraina intratteneva delle relazioni, storie di cui Pascal Albanese sarebbe stato perfettamente a conoscenza.
Denis Barea
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