IL QUADRO
TREVISO Caos tamponi tra code, rinvii e attese infinite. La richiesta

Domenica 25 Ottobre 2020
IL QUADRO
TREVISO Caos tamponi tra code, rinvii e attese infinite. La richiesta è salita alle stelle. I Covid point dell'Usl della Marca sono arrivati a eseguire oltre 3mila test al giorno. Ma ora faticano a rispondere a tutti. Il punto notturno aperto giovedì nel complesso delle Malattie infettive del Ca' Foncello è stato subito preso d'assalto: 101 accessi la prima notte e già 300 la seconda. Triplicati nel giro di 24 ore. Quanto è bastato per far vita a code di auto troppo lunghe per la zona dell'ospedale. Tanto che dopo soli due giorni l'azienda sanitaria lo ha spostato nell'area dell'ex dogana di Treviso, sede del punto tamponi diurno, dove è operativo da ieri sera. Anche il Covid point allestito all'ex Velo di Altivole in modalità drive-in è stato subissato dalle richieste. Qui sono stati fatti oltre 1.100 test al giorno. Un numero da record. Gli utenti sono arrivati ad attendere oltre 4 ore. Venerdì, in particolare, la coda di auto si è allungata fino a uscire su via Piave, causando dei rallentamenti lungo la provinciale 667. Ieri la situazione è stata tenuta sotto controllo da carabinieri, polizia provinciale, polizia locale e protezione civile. E da oggi l'Usl raddoppierà le postazioni a disposizione per i test, passando da due a quattro. Si potrà procedere a velocità doppia.
LE CRITICITÀ
Non è andata meglio a Oderzo. Ieri mattina il punto tamponi del foro boario stava per scoppiare. Per evitare che tutto andasse in tilt, gli operatori hanno suggerito ad alcuni utenti di rivolgersi ad altri Covid point o di tornare il giorno seguente per non essere costretti ad attendere oltre 4 ore. «Abbiamo deciso di trasferire il punto tamponi notturno dal Ca' Foncello all'ex dogana per evitare problemi alla viabilità in relazione agli accessi all'ospedale di Treviso spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl l'invito che ribadisco agli assistiti è che al Covid point notturno si rivolgano solo le persone alle quali viene fatta la prescrizione medica in orario tardo pomeridiano, e che quindi non possono farsi testare in orario diurno». All'ex dogana, insomma, adesso si raddoppia: dalle 7 alle 19 funziona il Covid point diurno e dalle 20 alle 7 quello notturno.
AD ALTIVOLE
Nel punto tamponi dell'ex Velo di Altivole, invece, da oggi verranno raddoppiate le postazioni. Negli ultimi giorni è stato preso d'assalto. Il parcheggio può contenere circa 150 euro. Fino a questo momento chi si fermava all'altezza del cancello doveva attendere tre ore e mezza per fare il test. Nelle ultime 48 ore si è andati pure oltre, con code anche lungo la via d'accesso. Da qui la decisione di correre ai ripari. «Si sono verificati dei rallentamenti dovuti all'aumento dei tamponi dice il sindaco Chiara Busnardo per questo ho richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Ora la situazione è sotto controllo. Invito comunque tutti a prestare attenzione quando si transita in prossimità del punto tamponi. Allo stesso tempo ho chiesto un potenziamento delle postazioni aggiunge e l'Usl ha confermato che da oggi si passerà da due a quattro. Le code saranno più veloci, con meno disagi per tutti gli utenti in attesa». Ora ci sarà la prova sul campo.
A ODERZO
Sempre ieri all'ingresso del Covid Point di Oderzo, allestito al Foro Boario, più di qualche persona arrivata quando il parcheggio era ormai tutto pieno è stata invitata a ripresentarsi il giorno dopo. «L'addetto al controllo degli ingressi mi ha consigliato di ritornare se non volevo farmi una coda di 4 ore» ha spiegato un utente in fila. «Sono qui perché mia moglie è risultata positiva dopo esser stata a contatto con mia suocera anziana, positiva pure lei aggiunge un altro sono riuscito a parlare subito con il mio medico di famiglia che è di Fontanelle, che mi ha fatto l'impegnativa. Non posso dire la stessa cosa per mia suocera, che è di Mansuè». Nel Covid point di Oderzo vengono eseguiti in media una sessantina di tamponi all'ora. Se si calcola che l'operatività è dalle 8 alle 13, e che la chiusura viene quasi sempre sforata, vuol dire oltre 300 persone al giorno. Non manca qualche protesta dovuta all'attesa snervante. E protestano pure coloro che il tampone vorrebbero farselo, ma il medico non glielo prescrive. È il caso di un giovane che frequenta una palestra e che vorrebbe sottoporsi al test in via precauzionale, ma il suo dottore non l'ha ritenuto necessario. A livello generale, le cose potrebbero migliorare in modo sensibile dal primo novembre. Tra una settimana esatta dovrebbe infatti aprire il nuovo punto tamponi nella zona industriale di Dosson di Casier. Garantirà 400 test al giorno in più rispetto ad oggi.
Mauro Favaro
Annalisa Fregonese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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