IL DIBATTITO
TREVISO «Prima di parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti,

Venerdì 30 Luglio 2021
IL DIBATTITO
TREVISO «Prima di parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti, bisognerebbe risolvere il nodo delle classi troppo affollate, aumentare il personale e organizzare al meglio i trasporti pubblici. Se poi i docenti saranno comunque obbligati a vaccinarsi, allora lo stesso obbligo dovrà essere esteso anche agli studenti». È questa la linea dello Snals di Treviso, sindacato dei lavoratori della scuola. Ad oggi quella degli insegnanti è la categoria più vaccinata della provincia. Su poco più di 18mila persone, compresa l'università, il 96% ha già ricevuto almeno la prima dose contro il coronavirus. Mancano all'appello poco meno di 1.000 tra docenti e addetti delle scuole.
LA SCELTA
L'Usl della Marca e l'ufficio scolastico di Treviso hanno deciso di attendere la decisione del governo sull'eventuale introduzione dell'obbligo vaccinale per i docenti, che dovrebbe arrivare la settimana prossima. Se l'iniezione non sarà prevista in modo tassativo, al personale che non ha ancora risposto alla chiamata verrà inviata una lettera per sollecitarne la vaccinazione. Di contro, stando alle proiezioni dell'Usl, la copertura tra i ragazzi tra i 12 e i 19 anni salirà al 50,8% alla data dell'8 settembre, cioè cinque giorni prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, fissato per il 13.
IL COMMENTO
«Tecnicamente non sarebbe impossibile prevedere l'obbligo vaccinale per il personale della scuola apre Claudio Baccarini, decano dei prèsidi trevigiani, referente regionale per i dirigenti scolastici della Cgil in una situazione di emergenza, per evitare un altro anno scolastico con la didattica a distanza, si potrebbe dire che in via eccezionale chi va a scuola deve essere vaccinato contro il coronavirus». Prima di arrivare a questo, però, anche Baccarini punta i riflettori sui nodi strutturali. «Bisogna prima di tutto risolvere i problemi legati a spazi e trasporti. conclude c'è stata la proposta di prevedere ingressi con orari diversi. Ma per le scuole non è semplice. L'idea di sdoppiare le classi è fondata. Bisogna però fare i conti con i docenti a disposizione: il numero di fatto non è cambiato. Ciò che più stupisce è che anche davanti a una epidemia si procederà solo tra agosto e settembre alle immissioni in ruolo e alla nomina dei supplenti».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci