IL COMMERCIO
TREVISO Meno tre giorni all'entrata in vigore dell'obbligo di Green

Martedì 3 Agosto 2021
IL COMMERCIO TREVISO Meno tre giorni all'entrata in vigore dell'obbligo di Green
IL COMMERCIO
TREVISO Meno tre giorni all'entrata in vigore dell'obbligo di Green pass per l'accesso ai locali pubblici. Dura la Confcommercio trevigiana: «Non discutiamo il merito, ma la modalità. Da Roma ancora nessuna informazione su chi dovrà controllare», sottolinea il presidente Federico Capraro. E intanto, nell'incertezza, le prenotazioni negli alberghi per la seconda metà di agosto rallentano. Una colossale scocciatura. Ma sempre meglio che la chiusura o il ritorno delle zone. Così i pubblici esercizi trevigiani vivono l'entrata in vigore, prevista per il 6 agosto, del Green pass. Con qualche paradosso: uno su tutti.
IL DUBBIO
Federalberghi ha diffuso una app per leggere la validità effettiva del certificato. Ma, ad oggi, gli alberghi non hanno alcun obbligo in tal senso. Ce l'hanno invece i ristoranti. E dunque: cosa fanno gli ospiti di un albergo sprovvisti di green pass se devono pranzare? «A tutte queste domande stiamo attendendo una risposta - commenta Giovanni Cher, referente Federalberghi Treviso - mancano tre giorni e non sappiamo cosa dire ai nostri clienti. Personalmente stiamo anche organizzando i pasti in camera. Ma per quegli alberghi che hanno un ristorante che vive di vita propria, penso alle località turistiche, si rischia il cortocircuito». La nuova norma entrerà in vigore venerdì e la speranza è che i chiarimenti arrivino a breve: «Noi abbiamo chiesto, a livello nazionale, che il Ministero tolga l'obbligo di Green pass per il ristorante. I nostri clienti sono tutti tracciati, non complichiamo ulteriormente le cose. Perchè si genera incertezza, con il conseguente blocco delle prenotazioni».
IL QUADRO
Capraro traccia il trend per le prossime settimane: «Fino a Ferragosto la gente arriva. Poi notiamo tante disdette a causa delle troppe incertezze». Si attende dunque, lamentando il fatto che i decreti siano ammantati sempre da molti punti di domanda. Capraro dà voce alla protesta del terziario: «A pochi giorni dalla messa in atto del nuovo decreto, siamo ancora in attesa di capire bene quali le indicazioni precise in base anche alle diverse tipologie perchè, all'interno di ciò che noi classifichiamo come pubblici esercizi, c'è un mondo». La questione più discussa resta quella legata a bar e ristoranti e a chi dovrà accollarsi i controlli. «Non in discussione il merito del Green pass, quanto la modalità con cui verrà utilizzato e il tipo di responsabilità che ne deriva - puntualizza il Presidente di Ascom Treviso - come si verifica l'eventuale dotazione del Green pass? E chi la verifica? E chi ne ha la responsabilità? E qui si apre il terzo tema: basta l'autocertificazione o bisogna essere dotati di strumenti di lettura del Qcode?». Capraro spiega che esistono locali in cui una procedura del genere rischia di bloccare completamente l'attività: «In termini di operatività è una cosa completamente diversa addossare la responsabilità all'esercente in locali che fanno grandi numeri». La questione, secondo Capraro è anzitutto cercare di capire bene quali sono le prescrizioni precise, come vengono attuate, chi ne ha la responsabilità e quali sono i casi sottoposti a queste regole: «Ma a 3 giorni non abbiamo informazioni chiare. Pur comprendendo l'ennesima difficoltà che il Governo ha nel legiferare, ancora una volta siamo noi a farne le spese e nell'incertezza e a subire l'incertezza dei nostri clienti». Sulla stessa lunghezza d'onda Dania Sartorato, referente Fipe per la provincia: «Non apprezziamo che ci carichino sempre di questo impegno al controllo, non siamo dei vigili. Ma piuttosto che i colori e la chiusura, faremo anche questo». Insomma una colossale rottura di scatole. Ma, tutto sommato, il male minore. Oggi e domani Fipe Treviso organizzerà una serie di linee guida per supportare i commercianti. In attesa dei chiarimenti del Ministero.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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