IL CASO
TREVISO Per non andare in galera e scontare un anno e nove mesi, legati

Martedì 12 Novembre 2019
IL CASO
TREVISO Per non andare in galera e scontare un anno e nove mesi, legati a una serie di furti aggravati in abitazione ma non solo, si era dato alla macchia, rifugiandosi in montagna a pascolare le mucche. Nonostante l'uomo, un romeno 24enne, non usasse mai il cellulare, i poliziotti della Mobile di Treviso, coordinati dal dirigente Claudio Di Paola, sono riusciti a capire che il giovane Costel C., prima gravitava su Castelfranco, poi verso Paese Istrana e Bassano e infine, come un perfetto latitante in stile anni 60, si era dato alla macchia spostandosi nella zona di Feltre, dove era riuscito a trovare lavoro in un'azienda agricola che portava le mucche in alpeggio nelle vicine montagne. A quel punto, avuta la certezza che il 24enne viveva tra le mucche, i poliziotti di Treviso, spalleggiati dai colleghi di Belluno, hanno deciso di andare a prelevarlo.
NEL FIENILE
Il 24enne, quando ha visto avvicinarsi all'alpeggio l'auto della Polizia, ha intuito che era arrivato il momento della resa dei conti, ma ha comunque tentato un estremo tentativo di farla franca. Senza farsi notare è corso nella stalla ed è andato a nascondersi tra le mucche e il fienile. Gli agenti lo hanno però velocemente individuato e a quel punto il 24enne si è consegnato. Il romeno, che ha tutta la famiglia che abita nella Marca, è stato poi trasferito nel carcere di Santa Bona, dove deve scontare un anno 2 nove mesi per due furti, con condanne passate in giudicato, messi a segno nel 2014 a Grantorto (Padova) e Castello di Godego. «Nei prossimi giorni - ha chiarito l'avvocato Carlo Cianci che lo assiste - chiederemo al giudice l'attenuazione della misura restrittiva».
L'ESPULSIONE
Si trovava in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ma quando il marocchino 42enne, sabato è stato scarcerato, si è trovato ad attenderlo i poliziotti che gli hanno notificato il decreto di espulsione dall'Italia, emesso dal Prefetto di Treviso in quanto socialmente pericoloso. Su ordine del questore il 42enne è stato poi accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino. Il marocchino, entrato in Italia nel 2004, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, era irregolarmente soggiornante in Italia, in quanto destinatario, nel 2017, di un provvedimento del Questore di Treviso di rifiuto del permesso di soggiorno. (ro)
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