L'UDIENZA
TREVISO C'è stato subito un colpo di scena in apertura del procedimento per la morte di Luis Jefferson Gesualdo, il 31enne dominicano che il 23 aprile 2017 cadde dalle scale del condominio di via S. Bona Vecchia dove viveva con la compagna e la figlia neonata perché spaventato dal cane dei vicini. Nell'udienza preliminare a carico del 43enne Miguel Da Veiga e della 47enne Matilde Alibosky, la coppia proprietaria del pastore tedesco per i quali il pubblico ministero Gabriella Cama ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo, il gup Angelo Mascolo ha subito deciso un rinvio al 24 maggio per far svolgere una super-perizia che, oltre alla dinamica dell'incidente, valuti se il volo fatale del 31enne possa essere stato causato dal parapetto delle scale troppo basso. E quindi se vi sia una responsabilità della proprietà del condominio per violazione delle norme sulla sicurezza. È quello a cui puntavano i legali dei famigliari di Gesualdo che ribadiscono: «Se il parapetto delle scale fosse stato a norma Luis non sarebbe morto». A conferma di questa posizione la compagna del 31enne ha deciso di non costituirsi parte civile. «Il cane - ha spiegato il suo legale, l'avvocato Ilaria Pempinella - è stato solo una con-causa di quello che è successo. E probabilmente neppure quella più significativa». Luis Gesualdo stava rincasando con il cognato 20enne quando, mentre saliva le scale della palazzina, il cane Lupa uscì dall'appartamento dei suoi proprietari. Forse innervosito dal rumore l'animale iniziò a ringhiare contro il dominicano. Lui, che aveva la fobia dei cani, indietreggiò tenendosi appoggiato al parapetto ma perse la presa volando di sotto. «Il parapetto non era a norma - è la tesi degli avvocati della famiglia della vittima - lo abbiamo fatto presente alla Procura che però ha indagato solo i proprietari del cane». (de.bar).
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO C'è stato subito un colpo di scena in apertura del procedimento per la morte di Luis Jefferson Gesualdo, il 31enne dominicano che il 23 aprile 2017 cadde dalle scale del condominio di via S. Bona Vecchia dove viveva con la compagna e la figlia neonata perché spaventato dal cane dei vicini. Nell'udienza preliminare a carico del 43enne Miguel Da Veiga e della 47enne Matilde Alibosky, la coppia proprietaria del pastore tedesco per i quali il pubblico ministero Gabriella Cama ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo, il gup Angelo Mascolo ha subito deciso un rinvio al 24 maggio per far svolgere una super-perizia che, oltre alla dinamica dell'incidente, valuti se il volo fatale del 31enne possa essere stato causato dal parapetto delle scale troppo basso. E quindi se vi sia una responsabilità della proprietà del condominio per violazione delle norme sulla sicurezza. È quello a cui puntavano i legali dei famigliari di Gesualdo che ribadiscono: «Se il parapetto delle scale fosse stato a norma Luis non sarebbe morto». A conferma di questa posizione la compagna del 31enne ha deciso di non costituirsi parte civile. «Il cane - ha spiegato il suo legale, l'avvocato Ilaria Pempinella - è stato solo una con-causa di quello che è successo. E probabilmente neppure quella più significativa». Luis Gesualdo stava rincasando con il cognato 20enne quando, mentre saliva le scale della palazzina, il cane Lupa uscì dall'appartamento dei suoi proprietari. Forse innervosito dal rumore l'animale iniziò a ringhiare contro il dominicano. Lui, che aveva la fobia dei cani, indietreggiò tenendosi appoggiato al parapetto ma perse la presa volando di sotto. «Il parapetto non era a norma - è la tesi degli avvocati della famiglia della vittima - lo abbiamo fatto presente alla Procura che però ha indagato solo i proprietari del cane». (de.bar).
