Giro di vite sui cellulari alla guida: «Qui ancora più pericolosi»

Lunedì 22 Luglio 2019
L'ESPERTO
TREVISO Il testo approvato dalla Commissione Trasporti della Camera è in discussione al Senato. Se diventerà legge, farsi trovare col telefonino in mano al volante, com'è successo anche nei recenti controlli della polizia locale in borghese per le strade di Treviso, diventerà un salasso senza precedenti, senza contare gli aspetti amministrativi. I numeri, nella loro crudezza, parlano chiaro: sanzioni da 422 a 1697 euro, raddoppiate in caso di recidiva. Dieci punti patente in meno, quando adesso sono cinque. Sospensione del titolo di guida da 7 giorni a due mesi. E l'impressione è che non servirà a molto dire: «Ma avevo in mano un rasoio». Il giro di vite è alle porte, si tratta solo di scendere a patti cambiando il modo di rapportarsi con tablet e smartphone quando la concentrazione dev'essere finalizzata soltanto a guardare la strada. «Il punto è proprio questo -dice il nuovo direttore di Aci Treviso, Angelo Centola- sanzionare va bene, ma l'unica misura davvero efficace è risolvere a monte il problema. E un ruolo importante ce l'hanno le case automobilistiche. Quando tutte attiveranno i viva voce di serie, avremo fatto un bel passo avanti in termini di sicurezza. Gli automobilisti devono seguire le norme e rispettare i comportamenti, ma la prevenzione si può fare anche attraverso questo tipo di investimenti tecnologici e non soltanto con multe e provvedimenti amministrativi».
LA PERCENTUALE
Che i telefonini abbiano un peso rilevante sull'incidentalità non lo si scopre certo oggi. «In Italia la fluttuazione è tra il 10 e il 20 per cento. Nella Marca la media è anche più alta, probabilmente più vicina al 25 per cento -continua Centola- Questo perchè c'è un traffico molto sviluppato, ma non lo sono altrettanto le strade, strette e a volte senza vie di fuga. Se si incrocia un'auto che arriva in senso contrario, basta una distrazione di pochissimi istanti per creare situazioni di pericolo. E lo stesso si può dire per gli attraversamenti pedonali che, di fronte a guidatori distratti, rappresentano un incredibile fattore di rischio per i pedoni».
LE SANZIONI
L'applicazione di misure più severe, secondo il direttore dell'Aci trevigiana, ha senso nella misura in cui certi atteggiamenti vanno eliminati per limitare le tragedie. Guidare è un'attività pericolosa a tutti gli effetti e bisogna esserne consapevoli. «Detto questo -riprende Centola- il capitolo delle sanzioni pecuniarie è un terreno minato: non penso possano risolvere tutti i problemi, anzi rischiano di generarne altri. Ogni caso può essere diverso dall'altro e andrà diversamente interpretato. Già questo è un aspetto di difficile applicazione. Ma poi non tutti gli automobilisti hanno la possibilità di onorare simili cifre e l'Italia, già adesso, è il Paese europeo che ha la più alta media di multe non pagate. Quindi ben venga il giro di vite -conclude- ma bisogna creare le condizioni per far rispettare il codice della strada. Gli automobilisti devono essere messi nelle condizioni migliori. Per questo dico che tutti avranno un ruolo importante: controllori, controllati e case automobilistiche».
R.T.
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