Eddi abbraccia la sorella: «Siamo tutti sconvolti»

Lunedì 5 Marzo 2018
Eddi abbraccia la sorella: «Siamo tutti sconvolti»
IL RIENTRO
FARRA DI SOLIGO Il viaggio dalla Westfalia è stato lungo. Il pensiero del massacro un'angoscia mai sopita. Lo spettro delle implicazioni, un tarlo. Ma Eddi Nicolasi, il 54enne primogenito della coppia trucidata giovedì mattina a Rolle, quando è finalmente arrivato a destinazione nella casa degli zii, si è messo tutto alle spalle. Magari per un attimo, per quei pochi minuti in cui ha iniziato a respirare l'atmosfera di morte, dolore e sfinimento che lassù, in Germania, arrivava sì e no a sfiorarlo. E tutta la tensione di questo ritorno a casa, alle sue radici, si è sciolto nell'abbraccio con i familiari, con la sorella Katiuscia prima di tutto. L'ultima a vedere i genitori vivi, la prima a trovarli morti.
«QUI SOLO AMORE»
«Noi ci amiamo, siamo una bella famiglia. Di quello che è successo non sappiamo niente, chiedetelo alle autorità, sono loro a dovervi dare le risposte» dice di getto rispondendo al telefono. La voce è pacata. Decisa, ma senza punte di veleno. É il momento della riunificazione. I Nicolasi si sono ritrovati in un grande abbraccio, idealmente sostenuto da amici e conoscenti. Per anni spaccata, soffocata nei sentimenti dalla presenza di quel padre dal temperamento arido come la pietra, poi travolta dall'orrore di fronte a un delitto crudele, la famiglia oggi reagisce con l'unica arma che ha: l'amore e l'affetto. Dispensato a piene mani dai parenti alle vere vittime, comunque vada, di questa tragedia: i figli. «Siamo sconvolti, dovete capire» ribadisce Eddi, imbianchino, gelataio e oggi padre di due giovanotti dopo un percorso emotivo difficile, lontano dalla casa natale.
L'INTERROGATORIO
L'uomo è tornato in Italia non per istinto e neppure per impeto. I carabinieri lo volevano sentire nei prossimi giorni, forse lo chiameranno già oggi. Per saperne di più su suo padre, quell'uomo che un assassino ancora senza volto ha voluto cancellare dalla faccia della terra. Eddi conosceva fin troppo bene Loris, ha provato sulla propria pelle la durezza di un rapporto mai decollato. Ma era suo padre. E scoprire chi l'ha sgozzato è più importante di qualunque, antico rancore.
L'ULTIMA RISPOSTA
Oggi è il giorno dell'autopsia sul corpo delle vittime, che verrà effettuata dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto. L'esame potrebbe dare diverse indicazioni agli inquirenti, a cominciare da quella forse più importante: se a compiere il massacro è stata davvero un'unica mano.
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