Doping in palestra: processo vicino

Sabato 22 Dicembre 2018
Doping in palestra: processo vicino
L'ACCUSA
PAESE Commerciavano e distribuivano sostanze dopanti a decine di abituali frequentatori delle palestre del Trevigiano e dell'Alta padovana. È un vasto traffico di sostanze nocive per la salute quello scoperto dai carabinieri del Nas in 4 anni di indagini. Ora si va in aula. Il pm Benedetto Roberti ha trasmesso infatti il voluminoso fascicolo all'ufficio del giudice dell'udienza preliminare per la fissazione del processo. La pubblica accusa chiede il rinvio a giudizio di Alessandro Dalla Zanna Vettori, 26 anni, di Paese, Michele Buratta, pure ventiseienne, residente a Treviso, Manuel Slongo, 25 anni, di Volpago del Montello, Gabriele Tedeschi, 28 anni, di Montebelluna, Matteo Torresan, 27 anni, di Trevignano, Wesley Enrique Gasparotto, 29 anni, di origini brasiliane, attualmente irreperibile e di Antonio Olivieri, 41 anni, di Isola Vicentina. Sono tutti accusati di violazione della legge antidoping, Dalla Zanna Vettori anche di commercio di sostanze pericolose per l'organismo.
IL BLITZ
È proprio dall'arresto del 26enne di Paese, avvenuto il 22 novembre 2014 durante un normale controllo stradale, che sono decollate le indagini dei carabinieri di Carmignano. Nel bagagliaio dell'auto Dalla Zanna Vettori aveva nascosto una borsa termica zeppa di anabolizzanti e di sostanze coprenti, cioè quei medicinali che aiutano a superare indenni i controlli antidoping: nove confezioni di Sustanon, due di Tamoxifene, otto di Pharma-Stan, due di ormoni femminili Gonasi, ancora una confezione di testosterone denominato Sustaver, quattro fialette di Testocyp e addirittura sei confezioni di Norditropin, un ormone della crescita di produzione moldava. Il body builder, uomo immagine di numerose discoteche del trevigiano e del padovano, era finito in manette. Davanti al giudice, che aveva convalidato il provvedimento restrittivo disponendo l'obbligo di dimora nel comune di Paese, Dalla Zanna Vettori aveva cercato di minimizzare il suo ruolo sostenendo che si trattava di una cessione sporadica. Gli anabolizzanti sequestrati dai carabinieri avevano un valore sul mercato vicino ai 5mila euro.
IL VASTO TRAFFICO
Il body builder si stava recando a consegnarli a un acquirente torinese. E le successive indagini sviluppate analizzando il suo iPhone avevano permesso di ricostruire un vasto traffico di sostanze dopanti, in particolare ormoni maschili e femminili, destinate ad alcune palestre per culturisti. Il 26enne evitava accuratamente di intrattenersi in conversazioni telefoniche. Ma gli investigatori del Nas sono ugualmente riusciti a risalire al suo presunto giro d'affari.
I MESSAGGI
Ordinativi e acquisti avvenivano esclusivamente attraverso messaggi Whatsapp, scovati nella memoria del suo iPhone. Gli inquirenti hanno così potuto accertare che Dalla Zanna Vettori aveva già piazzato altre volte sostanze dopanti nel torinese e in altre località del Nord Italia, e commercializzava abitualmente anabolizzanti e testosterone, ma anche altre sostanze pericolose, di provenienza extraeuropea e non autorizzate dall'Agenzia del farmaco, ad un vasto giro di pesisti e culturisti. Proprio questi ultimi farmaci, secondo il Nas, sarebbero stati particolarmente nocivi per chi li usava.
A MACCHIA D'OLIO
Mattoncino su mattoncino l'inchiesta si è allargata a macchia d'olio e, grazie agli indizi emersi studiando il cellulare del 26enne, sei dei suoi abituali clienti sono finiti a loro volta nei guai per aver commercializzato e assunto questi prodotti senza alcuna giustificazione di natura patologica, ma con il solo obiettivo di modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche sfuggendo ai controlli di prassi.
Luca Ingegneri
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