Divieti e multe sotto la Loggia: bocciata la tabella che li elenca tutti

Lunedì 4 Novembre 2019
IL CASO
TREVISO Il divieto c'è da mesi, da quando all'inizio dell'estate il consiglio comunale ha approvato la modifica del regolamento di Polizia Municipale proposta da Davide Acampora (Forza Italia) in cui sono stati introdotti tutta una serie di divieti, compresi quelli a tutela della Loggia dei Cavalieri. È storia nota: sotto uno dei monumenti simbolo della città non si può mangiare, fare giochi rumorosi o troppi invadenti, sostare, ballare e ogni altri atto contro il decoro. Provvedimenti preceduti da polemiche roventi, ma poi quasi dimenticati. E adesso, a distanza di mesi, riemersi per un motivo banalissimo: una tabella posizionata dalla Polizia Locale, non appesa per evitare gli strali della Soprintendenza ma appoggiata accanto agli ingressi, con cui si ricordano le limitazioni sia in italiano che inglese. È bastato questo per scatenare nuovamente le ieri di chi grida al sopruso. La polemica ormai defunta è, in poche parole, tornata in vita e pure in piena salute. Sui social sono stati tanti i commenti contrari, non sono mancate le note disappunto, le distinzioni, gli inviti a fare marcia indietro. Come se per mesi una norma già approvata non fosse mai esistita, magari anche perché poco osservata o fatta osservare.
L'AFFONDO
Ricorda il consigliere comunale Domenico Losappio (Gruppo Misto) a proposito di multe e divieti fatti calare di recente dall'amministrazione comunale: «A mio parere si tratta soltanto di un nuovo esempio di slogan, di ricerca di consenso immediato da parte della maggioranza. Che tuttavia servono a pochissimo se non vengono accompagnati da provvedimenti concreti e da controlli capillari. La dimostrazione è la recente modifica del regolamento di polizia in relazione alla Loggia dei Cavalieri: presentato come introduzione di nuovi divieti, non ha prodotto alcun cambiamento della situazione».
LA DIFESA
Il sindaco Mario Conte, nuovamente tirato per la giacchetta sull'argomento, ha ribattuto con l'osservazione di sempre: «Non si vuole penalizzare nessuno. A Treviso, chi si comporta bene, non disturba, non imbratta, non sporca, raccoglie i rifiuti che produce, può fare quello che vuole e nessuno gli dirà mai niente. E questo vale per la Loggia dei Cavalieri e per tutto il resto del territorio comunale». Parole che non sono bastate ad evitare la critica del Coordinamento degli Studenti Medi: «La Loggia dei Cavalieri è divenuta nuovamente oggetto dell'ennesimo provvedimento comunale di contrasto a un fantomatico degrado che starebbe dilagando nella nostra città. Siamo di fronte all'ennesimo episodio che priva la città di Treviso di un altro spazio di incontro e socialità per i giovani. Sappiamo bene come agisce l'attuale Giunta e da questo punto di vista non si discosta affatto dalla linea tenuta da quella precedente. Ricordiamo bene come l'amministrazione Manildo abbia attuato provvedimenti come il Daspo urbano. C'è ormai un atteggiamento trasversale da parte dei partiti politici, un'ideologia dell'igiene, un'ossessione per la perfezione per cui tutto ciò che si discosta dalla norma deve essere allontanato o eliminato. Ecco allora che ragazzini che ballano, musica, gruppi di giovani che si incontrano, bambini che giocano, senza tetto, migranti, diventano minacce all'ordine costituito. Sia chiaro noi stiamo dalla parte di chi dissente dalla norma, di chi è difforme. Che le strade le piazze le logge. Perché è stando insieme, riprendendosi lo spazio pubblico che si allontana la retorica della paura».
Paolo Calia
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