Coronavirus, passeggeri dimezzati nell'aeroporto di Treviso

Sabato 29 Febbraio 2020
Coronavirus, passeggeri dimezzati nell'aeroporto di Treviso
TREVISO Aerei che decollano mezzi vuoti, gate semi-deserti, l'incubo dei posti di lavoro improvvisamente in pericolo. L'effetto coronavirus si sta abbattendo come un maglio sull'attività dell'aeroporto Canova. Da lunedì, primo giorno di effettiva validità dell'ordinanza firmata da Regione e Ministero, il numero di passeggeri è precipitato. I voli no: quelli restano inalterati, non ci sono stati cancellazioni. Ma i passeggeri non si sono fatti vedere. I dati sono impietosi e disegnano perfettamente l'andamento della tensione e dei timori di questi giorni. Lunedì c'è stato il 18% dei passeggeri in meno; martedì la percentuale dei posti vacanti è salita al 23%; mercoledì al 30%; giovedì ha superato il 40%. Gli aerei sono decollati regolarmente, ma quasi vuoti. E non ci sono state disdette: la gente, semplicemente, non si è presentata all'imbarco nonostante i biglietti già pagati. Ad Aertre e, ancora di più, a Save sono scattati tutti i campanelli d'allerta possibili. Ieri sera c'è stata una riunione per fare il punto della situazione, mentre l'ufficio risorse umane ha già lanciato l'allarme tra i dipendenti: meno passeggeri significa meno risorse, quindi meno lavoro. Tradotto: una settimana di tracolli costanti produce un aumento dei costi che, a lungo andare, potrebbe diventare poco sostenibile. E sono quindi scattate le prime contromisure.

LA LETTERA
Ieri ogni dipendente dell'aeroporto e del gruppo Save ha ricevuto una lettera dai toni morbidi ma dai contenuti crudi. Si annunciano l'azzeramento del lavoro straordinario; il blocco delle assunzioni; il part-time «per tutte le persone che lo richiedono» con modalità da concordare con i vari responsabili d'area e con la direzione del personale; l'inizio dello smaltimento ferie. Le motivazioni sono tutte legate all'allarme virus: «Tantissimi passeggeri che avevano acquistato i loro biglietti per l'Italia - si legge - stanno dando disdetta e le compagnie aeree stanno cancellando voli prevedendo forti riduzioni del volato almeno per tutto il mese di marzo». Poi la fotografia della realtà: «I dati relativi ai passeggeri in transito nei nostri aeroporti di Venezia e Treviso sono in forte diminuzione, toccando nella giornata di ieri (giovedì ndr) riduzioni di oltre il 50%. Per quanto riguarda le prossime settimane è molto difficile fare delle previsioni, in ogni caso ci attendiamo un andamento molto debole per almeno tutto il mese di marzo, col rischio di un trend ancora fortemente negativo nelle settimane a seguire».

LE CONTROMISURE
In un quadro del genere le ripercussioni non possono che avere un impatto notevole: «Il drastico calo di attività che stanno registrando i nostri scali di Venezia e Treviso - continua la lettera - impone scelte immediate di contenimento dei costi, abbiamo quindi istituito una task force che sta lavorando a fondo per rivedere tutte le voci di spesa, intervenendo da subito per evitare grossi squilibri tra queste ultime e i ricavi che sono in forte contrazione». E la prima mossa è inevitabile: ridurre il personale al lavoro sia negli uffici che nei «settori organizzativi». Al momento non si parla di licenziamenti, ma i contatti con le sigle sindacali sono già stati attivati per trovare le soluzioni meno cruente. E non è escluso nemmeno il ricorso agli ammortizzatori sociali, a cominciare dalla Cassa integrazione.

LE CHIUSURE
Intanto si riducono le tratte disponibili per gli aeroporti veneti. Nelle prossime settimane dagli scali di Venezia, Treviso e Verona non si potrà volare verso Israele, Giordania e Corea del Sud a causa delle restrizioni ai passeggeri italiani imposte da questi paesi. «Tutto è funzionante come sempre - spiega Camillo Bozzolo, direttore commerciale aviation del Gruppo Save - ma stiamo soffrendo: nei primi tre giorni di questa settimana abbiamo registrato una flessione del sistema degli scali veneti del 30%». All'interno degli aeroporti si vedono pochi passeggeri sostare nei corridoi, i negozi sono vuoti e le file al check-in molto meno affollate che nei giorni scorsi. Ieri sera sono stati fatti rientrare nello scalo lagunare i turisti Easy Jet di due voli partiti da Malpensa e Venezia, ai quali era stato impedito l'ingresso in Israele. «Siamo fiduciosi che il calo di questi giorni - sottolinea Bozzolo - sia limitato nel tempo. E che passi presto l'emergenza. Due mesi dopo la Sars in Asia il traffico riprese di slancio».
Paolo Calia
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Ultimo aggiornamento: 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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