CORNUDA
(db) Si sono conosciuti, si sono piaciuti. E baciati mentre intorno gli

Mercoledì 20 Novembre 2019
CORNUDA
(db) Si sono conosciuti, si sono piaciuti. E baciati mentre intorno gli altri invitati ballavano. Poi però, complice qualche bicchiere di troppo, succede quello che non sarebbe mai dovuto succedere: lui insiste per fare sesso con lei, la ragazza che al tempo dei fatti era ancora minorenne dice di no, che non vuole. Ma il rapporto tra i due, che nel frattempo si erano appartati, c'è stato ed è stato completo. Per il protagonista di questa vicenda, che aveva 19 anni, scatta la denuncia per violenza sessuale su minore. E ieri il ragazzo, difeso dall'avvocato Luisa Osellame, ha patteggiato una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. La storia risale al settembre 2018. I due protagonisti sono a un festa di compleanno che si svolge in una discoteca poco lontano da Cornuda. Si balla e soprattutto si beve. Con i bicchieri avrebbe esagerato anche la giovane, malgrado i suoi 16 anni, di sicuro ci avrebbe dato dentro con l'alcol l'amico, di tre anni più grande. Alticci ma non ubriachi si lasciano andare e decidono di appartarsi. Si baciano ma poi le avances del ragazzo sarebbero diventate via via più insistenti: persi i freni inibitori lui le chiede di fare sesso ma la giovane prova a dirgli di no.
ESPOSTO AUTOMATICO
Due giorni dopo la 16enne si presenta al pronto soccorso per una visita ginecologica. E ai sanitari che racconta di quel rapporto completo, poi confermato dagli esami clinici. Ma quando le chiedono se vuole fare denuncia risponde di no. Però il fatto che il ragazzo fosse maggiorenne fa scattare l'esposto ed è il pronto soccorso a informare l'autorità giudiziaria. Pochi giorni dopo partono le indagini.
INCASTRATO DALLE IMMAGINI
A confermare il racconto della ragazzina ci sono le immagini delle telecamere interne del locale, che li riprendono mentre si baciano. Elementi di prova che insieme al racconto della 16enne portano la Procura a chiedere il rinvio a giudizio. Nell'udienza preliminare di ieri la ragazza non si è comunque costituita parte civile e così è stato possibile arrivare al patteggiamento. «All'inizio -ha spiegato il legale del 19enne- si parlava di uno stupro violento. Una cosa tremenda che però, pur nella gravità delle circostanze, è stata ridimensionata grazie alle indagini difensive». Lui ha risarcito la vittima con una somma di denaro. Le ha anche scritto una lettera per chiedere scusa e tentare di ricomporre la situazione sul piano dei rapporti personali.
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