CONEGLIANO
Il biodistretto del prosecco Docg è più vicino, «e

Sabato 9 Febbraio 2019
CONEGLIANO Il biodistretto del prosecco Docg è più vicino, «e
CONEGLIANO
Il biodistretto del prosecco Docg è più vicino, «e spero che gli ambientalisti lo apprezzeranno» auspica l'assessore Claudio Toppan. Giovedì la giunta Chies ha approvato il protocollo d'intesa che porterà al biodistretto Conegliano-Valdobbiadene, compiendo un nuovo passo nel percorso che mira ad aumentare, superando anzitutto il fatidico 4%, la percentuale di produzioni biologiche nel territorio.
IL DOCUMENTO
«Promuovere lo sviluppo del biologico nelle sue diverse forme è importante per elaborare uno sviluppo attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilità ambientale e alla valorizzazione delle differenze locali» sostiene la giunta, che ritiene necessario «favorire la collaborazione tra istituzioni e operatori agricoli, agroalimentari, turistici, culturali e ambientali del territorio, senza dimenticare l'attenzione per la salute dell'ambiente e dei cittadini». Una prospettiva che secondo la giunta Chies è «in sintonia con le finalità legate alla candidatura di questo territorio a patrimonio dell'Unesco». Insieme a Valdobbiadene, Vittorio Veneto, Susegana, San Pietro di Feletto e Pieve di Soligo, Conegliano è Comune delegato a verificare la fattibilità per la costituzione del biodistretto. Nei mesi scorsi gli amministratori pubblici incontrarono il mondo del vino, dai ricercatori ai rappresentanti dei settori agricolo, turistico, imprenditoriale e di filiera. Tutte le parti si dissero interessate al biodistretto partendo da un comitato promotore che dovrà tra le altre cose organizzare incontri pubblici di presentazione del progetto e raccogliere adesioni pubbliche e private.
LE PUNTUALIZZAZIONI
«La delibera di adesione al progetto che abbiamo approvato passerà anche in tutti i 15 Comuni della Docg, che hanno firmato anche il regolamento intercomunale di polizia rurale» spiega Toppan, assessore all'ambiente. Quali vantaggi arriveranno? «Una volta avviato il biodistretto, sarà possibile promuovere progetti che potranno accedere a finanziamenti mirati» afferma Toppan, che para in anticipo le eventuali obiezioni degli ambientalisti e in particolare di chi lotta contro l'uso dei pesticidi: «Questo progetto non è un'azione di sola apparenza tesa a distogliere l'attenzione dal problema della sostenibilità, ma un primo passo per migliorare e allargare la fascia di chi già coltiva con metodi biologici. Forse non tutto il territorio potrà convertirsi a questa tecnica, perché i fattori climatici e la conformazione del territorio incidono. E a chi dovesse chiedersi perché si parta solo dal 4% del territorio rispondo che questa percentuale è una base di partenza: l'avventura sarà farla crescere» conclude Toppan.
Luca Anzanello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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