Allevamento abusivo: sequestrati 47 cani

Mercoledì 23 Maggio 2018
VOLPAGO
«Non posso farvi la ricevuta, non siamo autorizzati». Così ha risposto il titolare dell'allevamento per cani Zanellato di Volpago a una cliente che nascondeva nella borsa una telecamera di Striscia la notizia. E in effetti, di autorizzazioni, non ce n'erano proprio. Dopo il servizio mandato in onda lunedì sera infatti, ieri mattina i carabinieri del Nas di Treviso, guidati dal colonnello Vincenzo Nicoletti, sono tornati a Volpago (dov'erano stati già nel 2013) assieme ai sanitari del servizio veterinario dell'Usl: le condizioni in cui erano tenuti i cani, stando a quanto emerso, non erano critiche, ma il canile era del tutto privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria.
I SIGILLI
Proprio per la mancanza delle autorizzazioni previste è scatto subito il sequestro dell'intera struttura e di tutti i quattrozampe presenti. Si tratta di 47 cani di razza, tra mamme e cuccioli, tipo setter, yorkshire, bullodg francesi, cocker e altri ancora, il cui valore complessivo sfiora i 40mila euro. Oltre agli animali, sono stati posti i sigilli sul capannone in cui sono ospitati. Ovviamente le bestiole sono stati affidati in custodia al titolare cinquantenne: qualora li vendesse rischierebbe una denuncia penale. Non è la prima volta che le telecamere di Striscia e dell'inviato Edoardo Stoppa varcano i cancelli dell'allevamento abusivo di Volpago del Montello. E nel servizio andato in onda lunedì sera, non sono mancati momenti di tensione tra il giornalista Mediaset e il proprietario.
I PRECEDENTI
Il canile era finito nell'occhio del ciclone già in passato per le condizioni inadeguate in cui venivano tenuti i cani. A quanto si ricava dal servizio, Stoppa è intervenuto in seguito a segnalazioni relative alla prosecuzione della sua attività, condotta ancora in modo non regolare. Per questo, è stata mandata nell'allevamento una persona con la telecamera nascosta che ha finto di essere un potenziale acquirente, cui il venditore ha lasciato intendere di non essere un vero allevatore e che non avrebbe fatto alcuna fattura. La precedente segnalazione, relativa alla stessa struttura, si sarebbe verificata nell'aprile del 2016 quando le guardie zoofile OIPA di Treviso avevano scoperto una sorta di canile lager con 44 cani. Che, secondo le segnalazioni di allora, erano maltrattati e detenuti in condizioni igienico sanitarie disastrose, denutriti e costantemente reclusi in piccoli recinti fatiscenti. Anche il questo caso, il controllo era stato pianificato in seguito alla segnalazione fatta dall'acquirente di un cucciolo che, dopo aver visto l'annuncio di vendita online, si era recata sul posto per l'acquisto e, rendendosi conto delle drammatiche condizioni di vita dei cani, aveva chiesto l'intervento delle guardie zoofile. Ma per quale motivo l'allevatore in questione ha potuto continuare la propria attività? «Nella sostanza - spiega il sindaco Paolo Guizzo - i cani erano stati posto sotto sequestro ma affidati a lui. Che avrebbe dovuto provvedere a regolarizzare la propria posizione. In realtà ciò non è avvenuto. Entro breve incontrerò Guardia forestale e servizio veterinaria e andrà a finire che i cani gli verranno tolti definitivamente». Intanto il servizio ha suscitato scalpore un po' dovunque e tanti cittadini hanno espresso sul web la propria riprovazione. Anche se c'è pure chi fa notare che le autorità, comunque, sapevano.
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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