«Abbiamo agito in buona fede, non è chiaro come funzionano i voucher»

Sabato 31 Luglio 2021
«Abbiamo agito in buona fede, non è chiaro come funzionano i voucher»
LO SFOGO
MONTEBELLUNA A Montebelluna, la notizia dell'indagine che ha coinvolto la libreria Zanetti relativa a un uso improprio del bonus riservato ai neo diciottenni è caduta come un fulmine a ciel sereno. Non solo si tratta di una libreria storica di Montebelluna, ma Nicola, il titolare, e il padre Danilo rappresentano due esempi eclatanti di amore viscerale per un settore, quello delle librerie, che vive un momento di difficoltà. Immagine che cozza con quella di un comportamento evidentemente irregolare.
LA TESTIMONIANZA
Nicola Zanetti, al momento, si limita a poche parole. «Stiamo subendo un accanimento decisamente fuori da ogni previsione - commenta - Eravamo assolutamente in buona fede, abbiamo sicuramente sbagliato, ma non era chiaro come funzionavano i buoni». E aggiunge poi un particolare significativo: «Stiamo risarcendo i diciottenni che sono sanzionati». E anche l'assessore alla cultura Debora Varaschin punta l'attenzione proprio sulla natura di tali buoni: «Spiace ricevere certe notizie - dice - ancora di più quando sono coinvolte realtà della nostra città. Ho sempre pensato che i bonus di ogni genere non siano sempre una cosa buona. Ci vuole un grande senso civico e di responsabilità da ambo le parti per non andare a intercorrere in situazioni come questa. Da un lato, in questo caso, abbiamo giovani, con l'incoscienza e la superficialità che molti di loro hanno e che tendono a vedere come legittimo ogni loro desiderio, compreso il modo di ottenerlo anche se palesemente non corretto. Dall'altra parte l'adulto che dovrebbe essere d'esempio e negare l'accesso a quel desiderio se non corretto rispetto al bonus». Poi aggiunge: «Alcune volte, però, si pensa di non far poi nulla di grave lasciando ai giovani un minimo di libertà rispetto all'acquisto. Spero che quanto successo sia di monito per tutti, perché oggi giorno è difficile che certe situazioni passino inosservate e rischiare la credibilità di un'attività, qualunque essa sia, per superficialità, credo non sia il caso».
IL COMMENTO
L'assessore Varaschin lancia poi un messaggio: «Qui si parla di cifre tutto sommato contenute anche se il principio errato permane e va punito. Ci sono d'altro canto colossali frodi che tutti i giorni vengono perpetrate nei confronti soprattutto dei più fragili e di cui poco si parla, ma soprattutto ancora troppo poco si fa per eliminarle e colpire duramente chi le effettua. La cultura passa anche attraverso l'educazione di comportamenti corretti e responsabili, questo è il monito che deve arrivare da questa storia, come anche il rispetto per la cosa pubblica, perché il bonus è frutto delle tasse che tutti noi paghiamo».
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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