Vasche del polo natatorio aperte Calcio, stop a vivai e Terza categoria

Martedì 20 Ottobre 2020
Vasche del polo natatorio aperte Calcio, stop a vivai e Terza categoria
SPORT
ROVIGO L'ultimatum del premier Giuseppe Conte scuote il mondo delle piscine. Sette giorni di tempo per adeguarsi ai protocolli anti Covid-19, altrimenti si chiude. Silvano Lindaver, presidente della Rhodigium Nuoto che gestisce dal 2006 il polo natatorio di Rovigo, è tranquillo: «L'annuncio del Governo riguarda gli impianti, le piscine e le palestre che in questo periodo hanno lavorato senza rispettare le normative, ma non è il nostro caso: a Rovigo abbiamo investito e lavorato, sia in estate che in autunno, dimostrando di saper convivere con l'emergenza sanitaria. Non sono stati registrati casi di Coronavirus riconducibili alla piscina, nemmeno durante l'animazione estiva».
CORSIE PIÙ VUOTE
L'impianto sta già pagando dazio sul numero delle iscrizioni, il trend è diminuito rispetto a un anno fa: «A settembre abbiamo registrato un calo del 30-40% rispetto a settembre del 2019, ci sono 1.500 persone invece di 2.500 - sottolinea Lindaver - abbiamo diversificato gli orari d'ingresso, regolamentato l'afflusso, all'ingresso c'è il termoscanner e i percorsi sono diversificati. Inoltre, lo sostengono gli scienziati, il virus fatica a sopravvivere in presenza del cloro: la piscina è un luogo sicuro». Il presidente aggiunge che «chiudere le palestre e le piscine lo considero un messaggio sbagliato, ci siamo rialzati e rimessi in piedi, facendo tanti sacrifici». In estate sono diminuite le ore del personale. «C'è meno lavoro, meno iscritti e non c'è più l'animazione: noi rimaniamo tranquilli, abbiamo sempre rispettato le regole. Stasera (ieri per chi legge, ndr) abbiamo il consiglio regionale della Fin, è previsto il rinnovo delle cariche e discuteremo dei contenuti presenti nell'ultimo Dpcm», conclude Silvano Lindaver, fino a ieri in carica con il ruolo di vicepresidente regionale.
IL CALCIO
Sul fronte agonistico del calcio, il coronavirus mette fuorigioco la Terza categoria e il calcio giovanile provinciale. Sono questi i campionati penalizzati dall'ultimo decreto, emanato per contrastare l'aumento dei contagi da Covid-19, mentre Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda categoria e giovanili regionali scenderanno ancora in campo. Quella di ieri è stata una giornata convulsa per i vertici provinciali e regionali della Figc, subissati dalle telefonate dei club. Il Comitato regionale dirama ogni dubbio e a diffondere un comunicato: «Al momento è consentita l'attività regionale dilettantistica, compresa la Seconda categoria, e giovanile agonistica (Giovanissimi, Allievi e Juniores sempre regionali); per quanto riguarda il calcio provinciale, in attesa di nuove disposizioni, la stessa viene sospesa dalla Terza categoria ai Giovanissimi fa sapere il presidente Giuseppe Ruzza - viene interrotta l'attività di base, ferma restando la possibilità di allenamento, secondo quanto previsto dal protocollo Figc».
I vertici della Figc torneranno in pressing sul Governo, per ottenere il via libera sull'attività provinciale, e salvare la Terza e il vivaio. Numeri alla mano, dal 20 settembre (data d'avvio dei campionati), nei gironi regionali che riguardano le polesane ci sono state solo cinque partite rinviate per Covid: Virtus-Badia in Promozione, Aqs-Crespino, Fiessese-Aqs, Vis-La Rocca in Prima, Rovigo-Vis negli Juniores regionali. In questo scorcio di campionato, nessuna partita di Seconda e Terza categoria Rovigo, in un mese, è saltata per contagi. A farsi portavoce di un malessere diffuso nel settore giovanile è il presidente Tito Franzolin del Bocar Juniors: «Abbiamo sempre rispettato i protocolli, misurato la temperatura agli atleti e acquistato 100 litri di gel disinfettante: siamo dispiaciuti, la consideriamo una decisione sbagliata. Il problema maggiore riguarda i trasporti, non lo sport e l'attività di base. La situazione in Polesine non mi pare così preoccupante come in altre zone d'Italia. Un'altra assurdità è consentire l'attività regionale e bloccare i provinciali».
GLI AMATORI
Gli amatori Uisp tirano un sospiro di sollievo: il campionato interprovinciale ha valenza regionale, le 30 squadre iscritte provengono da Rovigo, Padova, Verona e Venezia. Da venerdì si disputeranno gli ottavi di finale della Coppa. Il comitato provinciale del Csi rimane in stand by: «Abbiamo aperto le iscrizioni per calcio a 5 e volley, mercoledì avremo una riunione interna, rimaniamo in attesa di comunicazioni dal nazionale. Abbiamo sempre rispettato i protocolli, siamo pronti a ripartire con i campionati da metà novembre», dice il coordinatore Claudio Boreggio.
Alessandro Garbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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