Piombo: «Non è compatibile essere un sanitario e far parte dei no vax»

Martedì 15 Giugno 2021
Piombo: «Non è compatibile essere un sanitario e far parte dei no vax»
LA CERIMONIA
ROVIGO «Negazionisti e no vax non appartengono alla nostra identità professionale»: l'ha ribadito ieri Denis Piombo, presidente provinciale dell'Ordine delle professioni infermieristiche, alla consegna del premio Paul Harris Fellow che i Rotary club di Rovigo, Adria, Alto Polesine e Porto Viro Delta del Po, hanno assegnato agli Ordini dei medici e degli infermieri locali.
IL RICONOSCIMENTO
L'evento è stato ospitato nell'aula magna Marassi della sede del Cur in viale Porta Adige, e la massima onorificenza rotariana a medici e infermieri polesani per l'insostituibile lavoro svolto nel periodo acuto della pandemia di Covid, e che tuttora continuano a svolgere con grande spirito di abnegazione si legge sulle pergamene con l'effige del fondatore del Rotary e la firma di Holger Knaack presidente del Rotary International, è stata anche l'occasione per ricordare le fasi dell'impegno in prima linea nella gestione dell'epidemia, e per spiegare che cosa ci si aspetta ora.
IL DOVERE DI VACCINARSI
Piombo ha così ribadito che la scelta di non vaccinarsi è incompatibile con l'assistenza sanitaria, perché la libertà individuale va in secondo piano rispetto alla sicurezza da garantire a pazienti e familiari. Il presidente ha raccontato d'aver affrontato anche in famiglia la difficile esperienza del Covid-19: «Infermieri e medici l'hanno vissuta professionalmente e umanamente sulla propria pelle - ha detto - personalmente ho visto anche il passaggio del San Luca di Trecenta a Covid-hospital e ho vissuto la paura dei primi giorni, quando i dispositivi di protezione individuale erano limitati e c'era la preoccupazione di proteggere i pazienti e i propri cari». Piombo ha poi esteso un elogio particolare, «perché si parla più frequentemente del personale attivo negli ospedali», a infermieri e operatori sociosanitari delle case di riposo, che nei focolai di contagio «hanno vissuto momenti drammatici».
PROBLEMA COMUNICAZIONE
Se «i Dpi sono fondamentali per proteggersi, i vaccini sono l'unica arma che abbiamo contro il Covid» e a Rovigo «c'è stata una campagna vaccinale che ha funzionato bene», ha aggiunto Piombo, mentre a livello generale è difettata la comunicazione, con troppe voci e troppe informazioni. Se quindi è mancata in Italia una voce unica e autorevole a rappresentare il parere della scienza, come ha affermato ieri anche il farmacologo e presidente dell'Istituto Mario Negri Silvio Garattini, ora le cifre della pandemia tranquillizzano.
Ieri solo una nuova positività e zero decessi in Polesine, dove il 6,21% dei residenti ha contratto il Covid da inizio pandemia, rispetto al 7,13% di media nazionale.
CAMICI BIANCHI
Le cifre dicono anche, ha ammonito il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri Francesco Noce, che «stiamo andando verso una fase in cui non bisogna abbassare la guardia», perché diversamente «più il virus circola, più aumentano le varianti».
Noce ha ricordato che sono stati oltre 360 i medici morti in Italia nel corso dell'epidemia. E la decisione di sostituire agli under 60 con prima dose Astrazeneca un composto a mRna messaggero, può diventare un passo all'approccio di vaccinazioni personalizzate. «Chi ha fatto la vaccinazione con Astrazeneca potrebbe fare un esame anticorpale per stabilire la data della seconda dose», ha concluso.
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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