«Le Zes ci servono per vincere la crisi»

Mercoledì 26 Giugno 2019
SVILUPPO
ROVIGO Trenta sindaci della province di Rovigo e di Venezia chiedono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, di autorizzare la Zes in Polesine e nel Veneto Orientale.
Amministratori dei Comuni direttamente coinvolti nella Zona economica speciale o limitrofi spinti da un sentimento di sussidiarietà come più ha più volte spiegato dal presidente della Provincia Ivan Dall'Ara, hanno partecipato a un incontro in prefettura con Maddalena De Luca per consegnarle una lettera firmata da tutti e chiedendole di fare da portavoce. In questo hanno voluto affermare come l'agevolazione fiscale ed economica possa essere avviata e dare alle due province, una nuova possibilità per svilupparsi.
IL VERTICE
L'appuntamento era fissato per le 11.45 a Palazzo Celio, sede della Provincia, dove un po' alla volta hanno preso posto in sala consiliare i sindaci, i rappresentanti del mondo industriale e dei lavoratori. All'appello mancavano solo i consiglieri regionali e i parlamentari, che via telegramma hanno comunque spiegato a Dall'Ara che sostenevano con fermezza la loro battaglia anche senza la loro presenza. Il presidente ha dato così lettura del documento da consegnare al capo dello Stato e del Governo, attraverso la figura del prefetto, sul quale hanno lavorato tutti insieme nei giorni scorsi perché fosse una lettera completa e trasmettesse l'importanza del proprio messaggio: dare al Polesine la marcia in più perché possa fare la propria parte nella crescita del Paese.
«La Zona economica speciale dei territori di Marghera e Polesine, rappresenta una fondamentale occasione per il Veneto meridionale che diversamente dalle immagini descritte nelle ultime settimane, vive una condizione di sofferenza equiparabile a quella di altre regioni italiane meno sviluppate - recita la lettera - negli ultimi anni il territorio polesano ha visto un drammatico calo demografico. L'indice di vecchiaia è in continua crescita e decisamente più alto rispetto al dato nazionale e veneto. La diminuzione e l'invecchiamento della popolazione non consentono previsioni ottimistiche per il futuro della provincia, sia dal punto di vista sociale che economico e culturale. Storicamente, un calo di questa portata si è vissuto soltanto dopo la tragica alluvione del 1951 (Dall'Ara è nato in Brasile proprio da genitori emigranti, ndr). I dati socio economici territoriali tratteggiano una realtà molto diversa da quella che descrive Rovigo come una provincia privilegiata. I dati occupazionali denotano un territorio con tassi di disoccupazione e redditi medi, uguali se non superiori ad alcune aree sofferenti del meridione d'Italia, piuttosto che al resto del Veneto, regioni che invece sono state considerate meritevoli dell'istituzione delle Zone economiche speciali».
L'IMPEGNO
I sindaci hanno spiegato varie volte che il Polesine non ha alcunché di migliore rispetto alle Zes già autorizzate in Sicilia e Puglia considerando le statistiche economiche, quindi pretendono che il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, responsabile di questo procedimento, tenga in considerazione questi fattori.
Il prefetto De Luca ha apprezzato lo spirito che ha unito i sindaci, per una volta non divisi dalle visioni politiche, e ha promesso che si metterà al loro fianco: «Una opportunità che non possiamo perdere che è a 360 gradi per tutto il Polesine. Sono così convinta della bontà di quel protocollo siglato a Venezia qualche mese fa, che non posso che portare avanti questa vostro impegno. Sarò voce delle vostre istanze convintamente, sono con voi e spero di portare a casa questo risultato».
Alberto Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci