I sindacati: «Vigili armati? Serve altro»

Martedì 20 Novembre 2018
SICUREZZA
ROVIGO Le armi (perché poi pistole e non taser?) sono un argomento sul quale si può discutere, ma devono essere il punto di arrivo di un piano di rafforzamento della polizia locale che passa per altri aspetti, a cominciare dall'organico. Sono queste le idee dei sindacati sul tema all'ordine del giorno.
«Abbiamo fatto un'assemblea ad agosto discutendo di tutti i problemi da porre all'amministrazione: organico, sede, turni... Nessuna risposta ci è arrivata - inizia Cristina Garbin della Uil Fpl - il decreto Sicurezza, poi, apre altre strade: perché spendere soldi per le armi, quando basterebbero i taser? E il decreto consente anche di assumere».
Paolo Zanini, della Fp Cgil, ironizza: «Parlare di pistole è un'arma di distrazione di massa sul fallimento delle scelte sulla polizia locale, di questa amministrazione come di quelle succedutisi negli ultimi 15-20 anni. Questa giunta non ha fatto assunzioni, pur avendo potuto farlo e potendo ancora, perché ha usato le risorse in altro modo».
Garbin ricorda anche che «quei pochi che sono stati assunti per i servizi esterni, lavorano invece dentro al comando. E ci sono pure le pendenze mai saldate, come gli straordinari: 50-60 ore a testa per una decina di vigili».
L'esponente della Cgil aggiunge che «le armi sono l'ultimo dei problemi, sui quali possiamo discutere alla fine di un vero programma che porti ad avere una polizia locale degna di questo nome. La gente non ci sembra chieda vigili armati, ma strade illuminate, telecamere, una città in ordine...».
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