Antonio, disperso nel 1942

Domenica 21 Gennaio 2018
Antonio, disperso nel 1942
OCCHIOBELLO
Una cerimonia per onorare la memoria del giovane soldato Antonio Tironi, disperso sul fronte russo oltre settant'anni fa durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel corso della cerimonia, aperta al pubblico e tenutasi nella mattinata di ieri in sala consiliare del comune di Occhiobello, i familiari hanno potuto finalmente stringere nelle proprie mani alcuni effetti personali del compianto Antonio. Alla sorella Giustina Necchio, 92 anni il prossimo febbraio e madre di Carla, Tonino e Paolo Franceschetti, sono stati riconsegnati la piastrina e il foglio matricolare del soldato allora ventenne, oltre a mappe e foto utili alla ricostruzione della vicenda militare.
DISPERSO
Il 19 aprile 1941 Tironi aveva risposto alla chiamata di leva e poi assegnato alla fanteria. Il 16 gennaio 1942 era inquadrato nel 278° Reggimento Fanteria- Divisione Vicenza e come tanti altri soldati italiani, era partito per il fronte russo, senza far mai più ritorno a casa. Quel fronte si trasformò in un teatro di morte per moltissimi giovani combattenti, mentre altri furono dispersi o prigionieri. Tra questi ultimi anche Antonio Tironi. Dichiarato disperso il 31 dicembre 1942, di lui non si seppe più nulla finché, grazie agli studi dell'alpino Ferdinando Sovran di San Donà di Piave, che da molti anni si occupa della ricerca di sepolture dei soldati italiani in Russia, lungo il fronte del fiume Don e retrovie, è stata recuperata la piastrina metallica identificativa del giovane fante.
LE RICERCHE
«Mia madre si era attivata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale - ha affermato Tonino Franceschetti, nipote del soldato scomparso - per avere notizie del fratello Antonio, dato per disperso. Continuò la sua ricerca per alcuni decenni con grande tenacia, ma senza mai riuscire a ottenere riscontri precisi, fino a quando perse ogni speranza». La cerimonia è stata aperta dal sindaco Daniele Chiarioni, che ha ricordato l'importanza dell'iniziativa di fronte ai numerosi cittadini presenti, ai Carabinieri di Occhiobello e ai volontari delle associazioni locali presenti, tra cui quella degli alpini. Lacrime di commozione per i nipoti e l'anziana sorella Giustina Necchio, ancora incredula di tenere tra le mani la fotografia di Antonio e i suoi cimeli, a lungo cercati.
Ilaria Bassi
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