I coetanei del quartiere «Litigio finito male»

Mercoledì 1 Febbraio 2017
I coetanei del quartiere «Litigio finito male»
TREVISO Nel quartiere di Fiera non hanno mai avuto dubbi. Fin da subito praticamente tutti i ragazzi che conoscevano Andrea Dorcich, almeno di vista, dato che da qualche tempo il 33enne aveva ridotto al minimo i contatti, erano convinti che fosse stato ucciso. «Ci vedevamo anni fa. Nel gruppo qualcuno era caduto nel mondo della droga. E lui non è mai riuscito a uscirne confida uno di loro sappiamo che il quel mondo basta poco per mettere a repentaglio la propria vita. Forse Andrea è stato vittima di un litigio, per i motivi più vari, finito con un pestaggio. Magari chi l'ha colpito non aveva nemmeno l'intenzione di ucciderlo. Fatto sta che le cose sono andate così». Il sottobosco dello spaccio, perché senza giri di parole è a questo che tutti guardano, è fitto e quanto mai oscuro. A Fiera più di qualcuno crede che possa essere stata una questione di soldi: dosi non pagate, conti non saldati, spacciatori stanchi di attendere e così via. Anche perché Andrea non lavorava ormai da diversi mesi. Di conseguenza non aveva a disposizione chissà quanto denaro. Ovviamente sono tutte pure e semplici supposizioni. C'è un'indagine in corso. E tutti sperano che gli inquirenti possano fare chiarezza. Ma ad oggi è questo il pensiero diffuso nel quartiere di Treviso scosso da quello che sembra proprio essere un omicidio. Bisogna in particolare ricostruire l'ultima settimana di Andrea. Il 33enne è scomparso dalla sua abitazione al civico 35 di via Postumia martedì 24 gennaio. Era in bici. Da quel momento si sono perse le sue tracce. A Fiera nessuno sembra averlo visto. «Lo vedevamo passare a volte a piedi in compagnia del suo cane spiega chi abita nella stessa via era praticamente sempre da solo. Ma non sappiamo altro». Fino alla notte tra sabato e domenica, quando è stato ritrovato senza vita all'interno dell'ex mangimificio di Silea. Un posto che potrebbe aver frequentato altre volte. «Sappiamo che lì dentro trovano riparo per la notte alcuni senza tetto. Dalla strada si vedono le loro coperte raccontano alcune persone che abitano poco distante forse c'è anche scambio di droga. Può essere un punto di ritrovo per lo spaccio, dato che la zona è appartata. Ma in realtà la situazione lì in fin dei conti è sempre stata relativamente tranquilla. Non abbiamo mai registrato problemi particolari. Di certo non cose del genere».
Mauro Favaro

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