(U.S.) È morto, all'ospedale militare del Celio, a Roma, il generale Gianalfonso D'Avossa, 75 anni, figlio del generale Giovanni D'Avossa, medaglia d'oro al valor militare. Nato a Torino Gianalfonso D'Avossa ha svolto la maggior parte della sua quarantennale carriera militare in Friuli e specialmente in provincia di Pordenone, dove lascia alcuni parenti. Dopo la scuola superiore alla Nunziatella e l'Accademia di Modena si è diplomato alla Scuola d'artiglieria ed è stato trasferito in Friuli. Nel 1978 ha assunto il comando del 19° Reggimento di artiglieria "Rialto", di stanza a Sequals e poi, nel 1990, è stato il 41° comandante della 132^ Brigata corazzata "Ariete", dopo aver comandato il 10° Reggimento di artiglieria a cavallo "Voloire". Terminato il suo servizio alla grande unità di Pordenone, Davossa è stato nominato Capo di stato maggiore del Centro studi per la Difesa. Idealista, europeista appassionato, non si è sottratto alle uscite polemiche dopo le dimissioni dall'Esercito, nel 1996. Celebri i suoi scontri e le sue polemiche con i presidenti della Repubblica Pertini, Cossiga e Scalfaro e con vari politici. Colto e con una personalità forte, studioso di questioni militari e saggista di politica, ha collaborato con l'Università di San Pietroburgo è stato presidente della Fondazione Trezzini Dom, vicepresidente dello Human Live Fund ed ha lavorato con il Premio Nobel per la fisica, Zhores Alferov.
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