Lavori a Ravedis, il livello dell'invaso scenderà dalla prossima settimana

Martedì 18 Febbraio 2020
Lavori a Ravedis, il livello dell'invaso scenderà dalla prossima settimana
L'OPERA
MONTEREALE A partire dalla prossima settimana, non sarà solo il lago di Barcis a sembrare in secca. Seppur in misura minore rispetto a quanto sta accadendo più a monte, dove è partito lo sghiaiamento dell'Aprilis, anche a Ravedis si sarà costretti a far scendere il livello dell'invaso artificiale, esattamente di dieci metri rispetto alla quota limite di 318 metri. Questo perché il bacino ha bisogno di una cura programmata, che arriva proprio quando il lago di Barcis sta mostrando quasi il suo fondale.
L'OPERAZIONE
Ad annunciare il via ai lavori è Ezio Cesaratto, il presidente del Consorzio di bonifica Cellina-Meduna che gestisce amministrativamente e operativamente l'invaso di Ravedis: «Nei prossimi sette giorni - spiega - saremo costretti a far calare il livello dell'acqua nel lago artificiale. Questo per permettere un'operazione di manutenzione programmata che riguarda un'importante paratia dell'impianto, che una volta messa a posto non avrà più bisogno di un intervento di questo genere». In contemporanea, quindi, si avranno due laghi a portata ridotta: il primo, quello di Barcis, quasi a livello zero; il secondo, quello di Ravedis che è chiamato proprio a compensare la mancanza d'acqua nello specchio superiore, decimato dai lavori. Si è scelto di procedere in questa stagione in quanto si tratta del periodo dell'anno in cui c'è meno necessità di attingere al bacino artificiale di Ravedis, dal momento che l'agricoltura è ferma e non c'è urgenza di irrigare. La speranza è che l'opera di manutenzione programmata possa essere terminata in tempi relativamente brevi, in modo da consentire al Consorzio di bonifica Cellina-Meduna di poter riaprire i rubinetti del bacino di Ravedis.
I TEMPI
Dal 15 aprile, confermano dai vertici del Consorzio, sarà nuovamente possibile invasare, cioè aumentare il livello del lago per regolare il flusso del Cellina nel bacino di Ravedis. Una misura importante che riguarda tutta la provincia di Pordenone, che dipende in gran parte dal dorso del Cellina e del Meduna per varie attività.
La speranza è quella che l'opzione sia possibile non tanto grazie allo sblocco procedurale del 15 aprile, quanto dal punto di vista squisitamente tecnico. In poche parole, per poter riempire l'invaso, deve piovere o nevicare.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci