Lavinox, salta l'incontro. Lavoratori ormai stremati

Venerdì 17 Gennaio 2020
ENNESIMO RINVIO
PORDENONE È saltato il vertice che era previsto per questa mattina nella sede di Confindustria Pordenone sulla vicenda Lavinox. Un incontro che l'associazione degli industriali pordenonesi aveva messo in piedi con la proprietà del Gruppo Sassoli, con la Regione e con le organizzazioni sindacali dei lavoratori metalmeccanici al fine di cercare una soluzione alla vicenda drammatica che coinvolge lo stabilimento di Villotta di Chions. Era previsto - come avvenne lo scorso 20 dicembre - anche un presidio dei dipendenti davanti alla sede confindustriale del Bronx. Nel pomeriggio di ieri è però arrivato il contrordine: il summit è rinviato al prossimo 23 gennaio. Pare che non siano ancora maturate le condizioni per poter presentare un piano sul futuro all'azienda oltre il 14 febbraio, data nella quale terminerà la cassa integrazione e quindi la possibilità per i lavoratori di continuare a mantenere la propria occupazione. Un rinvio che fa salire ulteriormente il livello di preoccupazione. «Chiediamo - è stato lo sfogo del sindacato - un tavolo con proposte concrete dallo scorso mese di luglio, siamo arrivati ormai a pochi giorni dalla fine della cassa, cioé dal baratro. Speriamo che non sia la solita tattica per prendere tempo». Ieri, intanto, la società ha pagato il saldo dello scorso mese di novembre.
LA POLITICA
E quando manca ormai pochissimo tempo per trovare una soluzione interviene la politica. Un'interrogazione parlamentare (nelle settimane scorse era intervenuta la deputata leghista Vannia Gava) è stata presentata al governo da Debora Serracchiani. «Nel 2008 - ricorda la parlamentare del Pd - il Gruppo Sassoli ha iniziato a soffrire della crisi, coinvolgendo anche la Lavorazioni Inox Spa al punto da portarla al fallimento nel 2015. Di oltre 400 dipendenti, attualmente sono rimasti attivi 106 addetti alla Lavinox e altri 22 nella collegata Sarinox. Da mesi i lavoraotri denunciano una situazione di difficoltà finanziaria e denunciano le scarse condizioni di sicurezza e la mancanza di idonei materiali per lavorare. È il momento - aggiunge la deputata ed ex presidente della Regione Fvg - di far sentire la vicinanza delle Istituzioni a queste lavoratrici e a questi lavoratori in difficoltà».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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