Crac a catena, nei guai un avvocato

Giovedì 31 Ottobre 2019
Crac a catena, nei guai un avvocato
L'INCHIESTA
PORDENONE Una serie di fallimenti a catena, una famiglia di albergatori chiamata a rispondere di ipotesi di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Tra gli indagati c'è anche un legale molto conosciuto tra Veneto e Friuli, Daniel Polo Pardise, 40 anni, residente a Treviso, studio legale a Pordenone e iscritto all'Albo degli avvocati di Urbino. I crac sono legati alle società del padre Giuseppe Polo Pardise, 69 anni, avianese residente a Jesolo. «Non ero amministratore delle società - afferma l'avvocato - mi sono occupato soltanto di alcune consulenze. Sono convinto di chiarire tutto, mi difendo da solo. Sono tutte questioni documentali che saranno chiarite». Il 12 novembre il primo scoglio con le prime richieste di rinvio a giudizio che saranno discusse in udienza preliminare. Sempre il 12 novembre, il legale affronterà un processo per una presunta truffa da 22mila euro legata a un contenzioso con l'Azienda elettrica ticinese Italia Spa.
LA TASSAN SRL
Per il legale è stato chiesto il rinvio a giudizio assieme a due coimputati di Aviano per il crac della Tassan Srl (23 dicembre 2016). Secondo il procuratore Raffaele Tito, sarebbero stati ceduti a società facenti capo agli stessi imputati appartamenti della residenza Corte Marchi di Aviano per 175mila euro; un appartamento, un negozio e posti auto per 207.500 euro ad Aviano; alcune cantine della residenza Ai Tigli, sempre ad Aviano, ed altri beni. I beni sarebbero stati dissipati quattro giorni prima che il legale, incaricato di presentare istanza di concordato preventivo in bianco per la Tassan Srl, depositasse l'istanza in Tribunale.
HOTEL APOLLO
Sono stati chiesti tre rinvii a giudizio anche per il crac dell'Hotel Apollo sas di L&B Law & Business consulting, società fallita il 17 marzo 2017 e amministrata da Daniel Polo Pardise. In causa sono chiamati anche Giuseppe Polo Pardise e Manuela Modolo di Polcenigo. Secondo la Procura, l'omessa richiesta di fallimento avrebbe aggravato il dissesto (i debiti alla data del crac superavano 1,3 milioni) e sarebbero stati distratti 337mila euro.
LE IMMOBILIARI
Vi è poi il fascicolo processuale legato ai fallimenti della Immobiliare alberghiera Aviano e della Immobiliare dei Mille. Anche in questo caso il procuratore Tito ha chiesto il rinvio a giudizio. Oltre a Polo Pardise padre e figlio, gli altri familiari sono Manuela Modolo e Gabriele Dorenburg, 75 anni, di Jesolo, indicata come amministratrice della Imobiliare dei Mille. Secondo l'accusa, sarebbero state drenate liquidità alle varie società di famiglia e trasferito in modo graduale il patrimonio del capofamiglia alle altre società non ancora in crisi, proseguendo così l'attività alberghiera sia ad Aviano che a Jesolo. Le due immobiliari sono state dichiarate fallite il 19 maggio 2015. Sarebbe stato distratto il ramo d'azienda commerciale della Immobiliare dei Mille, che gestiva l'Hotel Aldebaran di Jesolo, così da sottrarre la struttura ricettiva alla curatela. Sarebbero poi confluiti alla L&B beni della Immobiliare alberghiera Aviano senza alcun introito finanziario. Un'operazione da 1,9 milioni, ma fittizia. Riguarda un albergo-ristorante di via Dandolo a Jesolo, quattro appartamenti, la discoteca Splash e una sala giochi, sempre a Jesolo, a cui si aggiungono alcuni appartamenti che si trovano nella località turistica veneta. Ulteriori distrazioni per 473mila euro sono relative a terreni, appartamenti e diritti di proprietà a Jesolo e Aviano.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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