Capitale della cultura, ecco il piano

Domenica 5 Gennaio 2020
Capitale della cultura, ecco il piano
LA CORSA
PORDENONE Quarantatré sfidanti, per Pordenone, per il titolo di Capitale italiana della cultura 2021 e al relativo milione di euro. Fra le più temibili Ferrara, Catania e Verona, ma anche tanti piccoli centri, da Capaccio Paestum e Padula in Campania all'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese e a Cerveteri, nel Lazio. La sfida non si combatterà sulla semplice esibizione del patrimonio artistico che ciascun sito può vantare, ma su una progettualità più ampia.
GLI OBIETTIVI
Per Pordenone appare realistico quantomeno l'obiettivo di entrare nella top ten che correrà nell'ultima fase della selezione: «Certamente è una partita che ci giochiamo fino alla fine commenta l'assessore alla Cultura Pietro Tropeano . Partiamo alla pari, la differenza la farà la nostra voglia di costruire un progetto condiviso, partecipato, innovativo e che ci faccia un po' sognare». Il titolo di Capitale italiana della cultura, istituito dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini, verrà conferito per un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro. «È una grande opportunità continua l'assessore che l'amministrazione comunale ha voluto percorrere: sia il sindaco Alessandro Ciriani che il resto della giunta sono d'accordo sulla scelta di partecipare. L'obiettivo non è tanto quello di fotografare l'esistente delle varie città, quanto di immaginare la città del futuro attraverso tutti i cambiamenti che stanno mettendo in atto e attraverso lo sviluppo di quel fermento culturale che è presente da decenni e di cui sono prova manifestazioni come Pordenonelegge, le Giornate del cinema muto, Dedica e gli eventi del Verdi. E non possiamo non pensare a tutto il processo di rigenerazione urbana in atto in città anche dal punto di vista urbanistico». Il prossimo passo sarà quello di presentare i propri dossier di candidatura. I tempi sono piuttosto stretti, dal momento che la scadenza è fissata nel 2 marzo, ma il brogliaccio è già pronto. E prima di allora è in programma anche un grande evento di presentazione alla città: «Abbiamo già fatto una riunione operativa continua Tropeano con i protagonisti di questa avventura, da Villaggio globale con Maurizio Cecconi al quale è affidata la regia a Enrica Puggioni, coordinatrice che si occuperà della stesura del dossier, come ha già fatto per altre città come Cagliari, che si sono ben piazzate nella corsa al titolo. Si partirà dal documento preliminare, che verrà ulteriormente sviluppato».
L'ITER
I dossier verranno poi esaminati da una giuria di sette esperti, per arrivare entro il 30 aprile alla selezione di un massimo di dieci progetti finalisti da invitare in audizione. La città Capitale italiana della cultura 2021 verrà scelta esclusivamente sulla base di questi colloqui entro il 10 giugno, quando la giuria indicherà pubblicamente al ministro per i beni e le attività culturali la candidatura più idonea da formalizzare con delibera del Consiglio dei ministri. Ma quali sono le carte vincenti di Pordenone? «Un progetto chiaro spiega l'assessore di quello che sarà la città fra tre anni: una città con precise caratteristiche di carattere urbanistico, ma anche sociale. Fra i temi centrali ci saranno quello dell'acqua, dell'ambiente, dei parchi si pensi al progetto del parco di San Valentino -, della sostenibilità, ma anche dell'archeologia industriale legata a siti quali l'Amman, l'ex birreria e i bagni pubblici. Tutto questo deve passare attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti quelli che sono i protagonisti dello sviluppo della città: le associazioni, culturali e non solo, la Camera di commercio, l'Unione industriali, l'assessorato regionale alla Cultura e Promoturismo. Tutti devono dare il proprio contributo».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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