Animalisti cacciati per tre anni

Sabato 19 Settembre 2020
Animalisti cacciati per tre anni
SACILE
Tre attivisti del movimento Centopercentoanimalisti cacciati da Sacile per i prossimi tre anni. Così ha deciso il questore Marco Odorisio dopo le provocazioni e lo spintone a uno dei giudici della Sagra dei Osei, durante il presidio organizzato in occasione dell'edizione 2020 della fiera. Il provvedimento, si tratta di tre fogli di via obbligatori che vietano il ritorno nel Comune di Sacile, è stato emesso nei confronti del promotore della manifestazione, il leader del gruppo Paolo Mocavero, 61enne di Padova, di un attivista di 37 anni di Bergamo, autore del contrasto con il giudice, e di un 56enne teatino.
IL PRESIDIO
Gli animalisti avevano annunciato che dalle 14 alle 16.30 di domenica 6 settembre avrebbero organizzato un presidio contro lo storico appuntamento fieristico-ornitologico. Al promotore erano state notificate le prescrizioni del Questore, al fine di prevenire eventuali turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica. Era stato anche predisposto un servizio di controllo, anche perchè sui social riferiti degli animalisti erano stati pubblicati post di dissenso. Durante il presidio non sono mancati atteggiamenti provocatori. Uno degli attivisti ha poi avuto un confronto con un giudice di gara canora-ornitologica urtandolo con la spalla, facendolo cadere a terra e procurandogli lesioni guaribili in 10 giorni. Il cordone di sicurezza dei poliziotti ha evitato che la situazione degenerasse. Tutto è stato ripreso dagli operatori del Gabinetto provinciale della Polizia Scientifica di Pordenone. Esaminando i filmati, la Digos ha ricostruito le singole condotte dei manifestanti.
GLI ANIMALISTI
La reazione del movimento Centopercento animalisti non si è fatta attendere. Mocavero sottolinea che su oltre 100 processi a suo carico, dal 2005 ad oggi, il 90% sono terminati con l'assoluzione piena. «I militanti che hanno ricevuto il foglio di via verranno tutelati dal nostro avvocato Marco Cinetto - fa sapere Mocavero - Mi hanno allontanato da Sacile, non ci dormirò alla notte. Un paese che fino all'VIII secolo non aveva storia, disabitato, attualmente famoso solo per quella sagra infame, dove gli uccelli vengono rinchiusi in gabbia e gli animali venduti come portachiavi. Uccelli che in libertà hanno la fortuna di vedere senza arroganza i piccoli uomini dall'alto. A Sacile, in ogni altra parte d'Italia c'ero e sarò presente per difendere sempre la libertà degli animali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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