«Via Duprè? C'è chi ha paura di uscire di casa alla sera»

Giovedì 6 Agosto 2020
«Via Duprè? C'è chi ha paura di uscire di casa alla sera»
SAN BELLINO
PADOVA I comitati civici dell'Arcella San Bellino sicuro e Sì differenziata, no porta porta scendono in campo per sostenere la protesta contro spaccio e degrado dei residenti delle case Ater di via Duprè, i quali, in questi giorni, hanno inviato una petizione con circa 150 firme a Comune, Prefettura e Questura, per segnalare la gravità della situazione e chiedere sicurezza nel rione.
«Il distaccamento di un presidio fisso di forze dell'ordine in area Bingo ha risolto il problema tragico legato alla presenza di pusher in quella parte dell'Arcella, ma i venditori di droga ora si stanno spostando verso altre zone come via Duprè, giardino Quadrifoglio a San Bellino e Santissima Trinità, al punto che chi esce la sera riferisce di una situazione allucinante - puntualizza la portavoce dei due comitati, Rossella Salvan -. Noi residenti apprezziamo moltissimo l'impegno delle forze dell'ordine, che vediamo molto presenti sul territorio. Credo che queste facciano anche più di quello che possono, ma non siano supportate dall'esistenza di leggi in grado di assicurare il fatto che i delinquenti catturati finiscano in galera o rimpatriati».
Gli spacciatori impauriscono la popolazione anche per comportamenti violenti. «Un giorno racconta la portavoce - verso le 13, un ragazzo che stava consegnando verdura a domicilio, in via Induno, a San Bellino, è stato aggredito da tre magrebini che tentavano di rubare una bicicletta nelle vicinanze, e si sentivano disturbati dalla presenza del giovane: prima gli hanno sferrato un calcio allo stomaco, poi gli hanno spruzzato in bocca e negli occhi uno spray urticante».
Sulla raccolta firme in via Duprè, interviene anche il presidente della commissione Sicurezza comunale, Luigi Tarzia. «Condivido le preoccupazioni delle 152 famiglie che abitano nel complesso residenziale Ater di via Duprè - osserva quest'ultimo -. Per stroncare lo spaccio e impedire lo stazionamento dei pusher sotto i portici di questi palazzi, bisogna chiudere il camminamento pubblico che insiste sotto i condomini tra le vie Reni e Lorenzo da Bologna. Inoltre prosegue - è necessario implementare la sorveglianza di vigili ciclisti, in grado di inseguire con più efficacia, rispetto agli agenti sulle volanti, gli spacciatori che sfrecciano in bicicletta attraverso la rete di camminamenti tipica del rione San Filippo Neri».
A chiedere massimo sforzo alle istituzioni cittadine, per eliminare la microcriminalità all'Arcella, anche Alberto Vitale, componente della Consulta di quartiere 2, che auspica un impegno bipartisan. «La sicurezza è un bene prezioso di tutta la collettività, non è né di destra né di sinistra, e se Lega e Pd usciranno dai loro arroccamenti ideologici ce la faremo commenta -. Su queste problematiche si deve aprire un tavolo tecnico con Comune, prefetto, questore e comandante di carabinieri, con particolare attenzione allo spaccio minorile, coinvolgendo anche servizi sociali, Caritas e associazioni».
E conclude: «Ultimamente si stanno facendo passi avanti per recuperare gli edifici Configliachi ed ex Coni, ma gli imprenditori che potrebbero essere interessati all'acquisto non investono, proprio per le preoccupazioni legate al dilagare del degrado nel quartiere».
Isabella Scalabrin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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