Via Beato Pellegrino, caccia ai 2 rapinatori dell'anziana

Lunedì 3 Febbraio 2020
Via Beato Pellegrino, caccia ai 2 rapinatori dell'anziana
CRIMINALITÀ
PADOVA Verrà operata questa mattina Giuseppina Rulli, la vittima del rapinatore che sabato alle 8,30 l'ha aggredita proprio sotto casa del figlio Lino, in via Beato Pellegrino, al ritorno da una passeggiata. Ha un femore rotto nella caduta e alcune contusioni perché il malvivente l'ha strattonata violentemente per rubarle la borsa anche una volta che lei era finita a terra. E intanto la polizia dà la caccia al nordafricano che l'ha assalita. A lui e al suo complice. Il tabaccaio, che ha prestato i primi soccorsi all'anziana, e il titolare del vicino bar Fabbris, Maurizio Rossi, assicurano infatti di aver visto due uomini fuggire quando sono usciti dai loro negozi per aiutare la settantenne. «Erano due nordafricani, magrebini sicuramente. Sbandati» precisa il barista.
E Rossi evidenzia anche che negli ultimi tempi la zona è particolarmente bersagliata dai malviventi: «La spaccata alla polpetteria Rumori Strani, poi l'altro bar in piazzetta Forzatè col ladro che è fuggito di corsa lungo tutta via del Carmine, l'altro giorno questa signora rapinata. Via Beato Pellegrino è abbandonata e i criminali la fanno da padrone».
A spiegare come sta la vittima è il figlio Lino Giuliani: «La operano domani, le mettono la protesi. Brutta storia. Mia madre è molto confusa e sotto antidolorifici perché ovviamente la frattura del femore è molto dolorosa. La rapina è stata sicuramente violenta. Il bandito l'ha spinta ed è caduta, poi ha tentato in tutti i modi di recuperare la borsetta, ma mamma ci era finita sopra così non ha potuto portarsela via. Poco cambiava, mia madre non aveva nemmeno il portafogli con sé».
Un brutto episodio che per la donna è stato un secondo trauma: anni fa un altro malvivente l'aveva assalita per strapparle la catenina: «Sembra uno scherzo ma nemmeno in quel caso il colpo andò a buon fine. Non riuscirono a derubarla. La strattonarono e basta».
Lino Giuliani è convinto che si tratti del gesto di uno sbandato: «Sono tossici. Chi farebbe una cosa del genere per una catenina da 30 euro o una borsa in cui non c'era nulla? Sta volta purtroppo si è fatta male. Il medico mi ha detto che è stata molto sfortunata. È caduta male e per questo si è rotta il femore, altrimenti se la sarebbe cavata solo con uno spavento».
Il figlio conferma che di recente la zona sembra sotto assedio: «Abbiamo sentito della spaccata e di qualche altro episodio. Qui in realtà si vive bene, poi però c'è sempre qualche brutta sorpresa, seppure sia pieno centro storico. Il balordo si può trovare ovunque. Questi non sono di certo professionisti. Colpiscono a casaccio, tanto per trovare i soldi di una dose».
La settantenne è stata subito soccorsa dal tabaccaio e poi dal titolare del bar: «Per fortuna hanno sentito le sue grida - chiude Lino Giuliani - In un primo momento sembrava fosse una sciocchezza. Mia madre credeva solo di aver preso una forte botta all'anca e che si sarebbe potuta alzare e tornare a casa sulle sue gambe, tanto che ha mandato via vuota la prima ambulanza. Poi i minuti passavano e il dolore non accennava a diminuire. Così ci siamo rassegnati a farci accompagnare in ospedale dal 118 e farla visitare in pronto soccorso. Poi la brutta sorpresa della gamba rotta. non ci voleva proprio».
Il barista Maurizio Rossi ricorda che ciclicamente ci sono sempre periodi in cui da quelle parti i balordi la fanno da padroni: «Quando viene meno la sorveglianza, questi si impadroniscono della città. Io ho subito sette spaccate in un anno e mezzo tempo fa. Ma qui lungo la via tutti hanno avuto problemi. Da ultimo mi hanno rubato il borsello che era dietro al bandone. Era entrata una nomade ed è riuscita a raggirarmi. Serve maggiore controllo contro i criminali. Mia madre lavora con me, ha oltre 80 anni e adesso che ha visto cos'è successo, ha paura a uscire».
Marina Lucchin
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