Tiveron, risarcita tutta la famiglia

Mercoledì 1 Luglio 2020
Tiveron, risarcita tutta la famiglia
L'INCIDENTE
PADOVA Il procedimento penale è ancora aperto, ma intanto si è appena chiusa la partita civile. La famiglia di Cesare Tiveron, il settantenne morto poco dopo essere stato investito da un'auto della Regione davanti allo Iov, ha infatti ottenuto un maxi-risarcimento. L'assicurazione Unipol, che copre la Fiat Tipo guidata dall'autista dell'allora direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan, ha firmato l'accordo per risarcire quattro figli, compagna, zii e nipoti del pensionato. Una somma sostanziosa che potrebbe avvicinarsi al milione di euro, anche se sulla cifra esatta i legali preferiscono tenere riserbo. «L'importante - commenta l'avvocato Alessandro Zanonato per conto di Unipol - è che l'accordo sia stato trovato e la transazione sia già avvenuta».
L'UDIENZA
Venerdì intanto è in programma l'udienza in cui l'autista Giorgio Faccini potrebbe uscire di scena trovando l'accordo per il patteggiamento. Ma non è finita qui, perché c'è anche il filone che riguarda il professor Massimo Montisci, direttore dell'Unità operativa di Medicina legale, accusato dal pubblico ministero Sergio Dini di favoreggiamento, depistaggio, falso ideologico e truffa aggravata. Il legale della famiglia Tiveron, l'avvocato Pietro Sartori, è stato incaricato di capire se dal punto di vista tecnico ci sono i presupposti per costituirsi parte civile in giudizio. «Valuterò tutto appena avrò studiato gli atti», spiega. Lo stesso avvocato segue da vicino anche le posizioni dell'Ordine dei Medici e dell'Università di Padova in merito al professor Montisci.
LA DINAMICA
L'incidente è avvenuto il 13 settembre 2016 in via Gattamelata a Padova davanti alla sede dell'Istituto oncologico veneto. Tiveron, 72 anni, sarebbe stato centrato dalla Fiat Tipo in dotazione alla Regione condotta appunto da Faccini e con a bordo il direttore generale Mantoan. L'autista avrebbe sbagliato manovra nell'uscire dallo Iov, colpendo in pieno il pensionato in scooter. Tiveron è stato subito aiutato e trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale civile, ma dopo poco è morto. In città era noto perché era stato titolare dell'agenzia immobiliare Scrovegni e promotore del consorzio Immobiliari associati.
L'INCHIESTA
Pochi giorni fa è stato chiesto il rinvio a giudizio del professor Montisci, autosospeso dai suoi incarichi. Era stato nominato dalla Procura per l'incidente mortale come medico legale con il compito di effettuare l'autopsia sul corpo del settantaduenne. Il professore, nella sua relazione, ha messo in luce come il decesso non fosse una diretta conseguenza dell'incidente stradale la causa sarebbe un infarto antecedente all'urto con la macchina. Il pm contesta al docente universitario il favoreggiamento nei confronti dell'autista. Ma c'è di più, perché Montisci è stato accusato anche di depistaggio: avrebbe ostacolato l'indagine per il delitto di omicidio stradale, affermando il falso sulle cause della morte di Tiveron e non effettuando una serie di accertamenti.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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