Scuola, un sostegno tecnologico per quaranta allievi in difficoltà

Mercoledì 1 Aprile 2020
Padova è tra le città coinvolte nel progetto di sostegno allo studio che la Fondazione Mission Bambini - da 20 anni a sostegno dell'infanzia in difficoltà - ha pianificato e messo in atto per i bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado provenienti da contesti di disagio socioeconomico. Lo fa grazie a due azioni concrete: potenziamento della strumentazione informatica e sostegno didattico.
Dotazione di laptop, tablet, cellulari, schede telefoniche, pc con connessione a internet per le famiglie in difficoltà che hanno l'esigenza e l'urgenza di gestire i compiti a casa ma non sono in grado di dotarsi della strumentazione necessaria. Questo il primo passo del progetto che coinvolge a Padova il 7° istituto comprensivo San Camillo, scuola primaria e secondaria che conta nel complesso circa 1000 alunni dei quartieri Stanga, Forcellini e Camin.
Mission Bambini ha già donato e consegnato laptop con connessione internet a 10 famiglie di alunni che frequentano l'istituto, e obiettivo del progetto è raggiungere le altre 30 individuate dagli insegnanti come bisognose di ricevere supporto.
Il secondo passo del progetto riguarda la partnership stretta tra l'istituto e l'Università di Padova per offrire un servizio di assistenza da remoto con educatori tirocinanti che sostengono la didattica a distanza, permettendo così un accompagnamento educativo e didattico virtuale, in un rapporto one-to-one per far rimanere tutti al passo con il programma. La collaborazione tra Mission Bambini, l'istituto San Camillo e l'Università di Padova si inserisce nel progetto nazionale La mia Scuola è Differente! finanziato da Con i Bambini Impresa Sociale.
Goffredo Modena, presidente e fondatore di Mission Bambini, assicura alle famiglie e ai bambini la presenza e la vicinanza della Fondazione in questo complesso momento di generalizzato isolamento sociale: «In questo periodo di emergenza Coronavirus, crediamo sia necessario avere un'attenzione particolare ai bambini più vulnerabili, già a rischio di insuccesso scolastico, che non devono sentirsi soli e abbandonati nella complessa gestione dello studio a casa. Continuiamo a fare scuola e comunità, anche a distanza: con questo progetto vogliamo sostenere come sempre bambini e famiglie dal punto vista sociale, psicologico e di possibilità».
Fermare l'intervento educativo rischia di penalizzare ulteriormente chi vive già una condizione di disagio e di avere pertanto dei costi sociali enormi per un'intera generazione di studenti e per le comunità. La carente digitalizzazione di alcuni contesti svantaggiati e l'insicurezza, o addirittura la paura, dettata dall'isolamento forzato può avere delle pesanti ricadute psicologiche. Per questo Mission Bambini sta già pianificando, insieme alla sua rete di partner sul territorio (scuole e servizi educativi), dei percorsi di ascolto e sostegno psicologico per bambini e genitori, da avviare non appena sarà terminata la fase di isolamento, per facilitare la rielaborazione delle paure vissute e puntare alla ricostruzione sociale.
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