Resta in carcere il marito di Samira

Giovedì 20 Febbraio 2020
Resta in carcere il marito di Samira
STANGHELLA
Mohamed Barbri, l'uomo accusato di aver ucciso la moglie Samira El Attar (scomparsa dalla propria abitazione a Stanghella il 21 ottobre scorso) e di averne nascosto il cadavere, resta in carcere. Il Tribunale del Riesame di Venezia, guidato dal presidente Licia Marino, ha infatti respinto l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato Daniele Pizzi per il suo assistito. Le motivazioni saranno fornite nei prossimi giorni.
Uno smacco per Mohamed Barbri, che continua a professarsi innocente. Il suo legale si era detto convinto che potessero essere applicate misure cautelari meno afflittive. L'avvocato Pizzi, infatti, aveva sottolineato nella sua richiesta come il proprio assistito si fosse allontanato dall'Italia «soltanto perché nessuno, fino a quel momento, gli aveva imposto di rimanere, né lo aveva sottoposto ad alcuna restrizione di sorta: non dimentichiamoci - aveva detto - che Mohamed è andato in Spagna grazie a documenti che non gli erano mai stati ritirati. Consentire a Mohamed di allontanarsi e poi arrestarlo dopo che lo ha fatto, è come dare una caramella ad un bambino e poi sgridarlo dopo che l'ha mangiata».
ALLONTANAMENTO
Il legale aveva contestato poi anche la descrizione dell'allontanamento di Mohamed fatta dal Gip, che aveva parlato di una fuga rocambolesca. Pizzi aveva sottolineato come le telecamere avessero immortalato il passaggio dell'uomo in bicicletta, e come lo stesso Mohamed non si fosse fatto alcun problema nel fornire nome e cognome per acquistare il biglietto dell'autobus che di lì a poco lo avrebbe condotto in Spagna. Una volta arrivato a Barcellona, Barbri aveva dichiarato le proprie generalità anche alla pensione in cui aveva alloggiato durante la propria permanenza in Spagna. «È evidente che l'ultima cosa che fa un fuggiasco è quella di inserire le proprie generalità in registri alberghieri o simili. aveva rilevato l'avvocato Pizzi - Senza considerare che, appena giunto in Spagna, Mohamed aveva telefonato a suo cugino utilizzando un numero spagnolo in chiaro, ennesima dimostrazione che non aveva nessuna intenzione di sottrarsi alla localizzazione». Insomma per l'avvocato, «Tutti questi elementi, uniti al fatto che, per stessa ammissione della Procura della Repubblica, fino al giorno del suo allontanamento non vi erano gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ci hanno fatto alla fine decidere di sottoporre l'intera situazione al vaglio del Tribunale del Riesame di Venezia». Ora, rimangono da capire le motivazioni per cui è stato respinto il ricorso presentato dal legale.
Intanto Mohamed resta in carcere, mentre continuano a ritmo serrato le indagini per arrivare a scoprire la verità su quello che è accaduto alla povera Samira. Nonostante le scrupolose ricerche sul territorio, infatti, finora non si è trovata traccia del corpo della donna. Né è mai spuntata una possibile arma del delitto. A Stanghella, la mamma di Samira, Malika, sta mettendo tutte le proprie forze nell'accudire l'adorata nipotina, che a soli quattro anni si è trovata improvvisamente senza mamma e senza papà. La famiglia di Samira è ormai certa che non la riabbraccerà più. Ma, compatta, continua a chiedere che venga finalmente fatta piena luce sulla sorte toccata alla propria congiunta.
Camilla Bovo
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