Rapine, droga, armi: il sistema retto dalla grande rete dei fiancheggiatori

Mercoledì 1 Dicembre 2021
Rapine, droga, armi: il sistema retto dalla grande rete dei fiancheggiatori
GLI EPISODI
PADOVA Rapine, estorsioni, spaccio di droga, armi ed esplosivi. E poi un complesso sistema di autisti, fiancheggiatori, persone disposte a fornire auto rubate e a conservare in casa pistole e fucili. C'è un universo di criminalità quotidiana dietro le propagazioni della nuova Mala nel Padovano.
Tra gli indagati e arrestati padovani emerge la figura di Pattarello, uno dei burattinai dell'organizzazione, a cui spettava il compito di gestire i traffici di stupefacente e le rapine, ma anche e soprattutto le armi. C'era anche lui infatti nel dicembre 2018 a Brescia per ritirare le tre bombe radiocomandate destiate al pentito Paolo Tenderini dopo che l'attentato per uccidere Felice Maniero era andato a monte. E c'era anche il 25 giugno di quell'anno quando, con Livieri, Padovani e Stecca (oltre a Loris Trabujo, Roberto Sorato e Gianpaolo Pillot) assaltarono armati l'abitazione di Cassiano Boldrin a Celeseo di Sant'Angelo di Piove per rapinarlo.
Un episodio che fa emergere anche i ruoli di coloro che non sono stati ai vertici della banda, ma che le hanno permesso di crescere. Flora Stecca ad esempio, che si metteva a disposizione come autista come a Celeseo e pure durante un'altra rapina a Padova, quella del 24 luglio 2018 al Despar di via Savona. Aveva accompagnato lei (con un'auto rubata fornita da Luca Angelon) Livieri e Padovani che, armati di pistole, avevano minacciato la commessa e rubato 5.800 euro.
E un fiancheggiatore era anche Fabio Pintonello Seliciato. Era lui che dopo l'assalto a Celeseo conservò in casa le armi e la divisa da carabiniere che Livieri aveva indossato. E sempre lui ripetutamente conservò pistole e fucili che servivano al sodalizio criminale, proprio come faceva Federico Rupolo, 47enne di Piove di Sacco con un passato nel mondo dello spaccio.
Al Despar durante l'assalto c'èra poi Padovani, colui che il giudice ha definito «L'ausiliatore dei punti di contatto fra i membri della banda»; lo stesso che nel 2017 a Ponte di Brenta riuscì a ingannare il commesso di un negozio di telefonia facendo intestare una scheda telefonica a un'altra persona per poi metterla a disposizione del sodalizio.
Anche la nuova Mala si è sostentata con il narcotraffico, gestito in buona parte da Livieri che oltre a fornire il supporto logistico durante le rapine organizzava anche gli approvvigionamenti di droga. Lo smercio era poi affidato a figure minori, come Marampon e Ivan Giantin che, forte della lunga esperienza vicino alla Mala del post Maniero, si era messo a disposizione per moltissime mansioni, coinvolgendo anche la fidanzata Melissa Stefanutto. Facevano da autisti a Pattarello quando andava a intimidire i rivali, trovavano nuovi canali di spaccio e avevano anche messo in piedi una bisca clandestina. Tutto secondo l'accusa.
Andrea Guarnieri invece si sarebbe messo a disposizione di Boatto durante le sue prime uscite dal carcere in licenza, portandolo a Mestre per riallacciare i rapporti con la malavita dei mestrini. E tra i fiancheggiatori figura pure Corradini, anche lui accusato di associazione mafiosa non per essere stato membro attivo della banda ma «Per aver agito nella consapevolezza di agevolare i traffici e le azioni illecite del sodalizio».
S.d.s.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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