Ospedale, sospeso lo stato d'agitazione

Venerdì 8 Novembre 2019
LA TRATTATIVA
PADOVA Fumata bianca tra i rappresentanti sindacali dei quattromila dipendenti sanitari e l'Azienda ospedaliera dopo l'incontro dal prefetto. Ieri è stato sospeso lo stato di agitazione proclamato da Cgil, Cisl e Uil: ora le tre sigle attendono da parte dell'ente sanitario soluzioni entro 30 giorni rispetto ai nodi messi sul tavolo. «Se le promesse non saranno mantenute, siamo pronti a riaprire la mobilitazione» dichiarano i sindacati in coro. Al centro della protesta ci sono la carenza di personale, le riorganizzazioni dei reparti, lo sblocco del part-time, il fondo integrativo accessorio e il problema dei parcheggi.
Presenti ieri all'incontro a Palazzo Santo Stefano il prefetto Renato Franceschelli, il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Daniele Donato, la responsabile delle Risorse umane Laura Moretti e il direttore delle professioni sanitarie Mario Degan. In rappresentanza dei lavoratori c'erano Alessandra Stivali di Fp Cgil, Luigi Spada di Uil Fpl e Achille Paiaro di Cisl Fp. «Tre ore di lunga trattativa dichiara Spada - dove abbiamo portato tutti i malesseri dei lavoratori dell'azienda ospedaliera. Siamo soddisfatti perché ci siamo alzati da quel tavolo con alcune promesse. Ma queste promesse devono essere attuate entro 30 giorni, altrimenti riprenderemo lo stato di agitazione. C'è il problema del benessere organizzativo, un tema a noi caro di cui abbiamo già parlato. Questa amministrazione ha fatto più volte finta di non sentire. Come Cgil, Cisl e Uil non molleremo e non lasceremo soli i lavoratori e gli utenti dell'Azienda ospedaliera. I temi trattati sono stati veramente tanti. I parcheggi, il part-time, i reparti di degenza, fino ai trasporti. Noi non molliamo, continuiamo a dire che più sicurezza significa anche miglior cura. Dove c'è l'ingiustizia il sindacato si pone di traverso. La partita non è chiusa. Speriamo sia una giornata di svolta».
LA DENUNCIA
Secondo i sindacati, in via Giustiniani mancherebbero almeno 200 unità, tra infermieri e operatori socio sanitari. «Un problema trasversale è la carenza di personale afferma Achille Pagliaro della Cisl . Non abbiamo a disposizione una graduatoria di infermieri perché siamo in attesa degli esiti del concorso di Azienda Zero. Nel frattempo questa azienda continua a portare avanti riorganizzazioni razionalizzando il personale, rendendo la vita di molti dipendenti difficile. Un hub di terzo livello deve garantire un'assistenza di elevata qualità e tutto questo va a discapito degli utenti. Grazie a questo incontro siamo riusciti ad ottenere da parte dell'Azienda ospedaliera degli impegni, bisogna migliorare i rapporti sindacali che finora son stati carenti. Tra i temi importanti ci sono le riorganizzazioni dell'area materno infantile, dell'area medica, delle radiologie. Ci è stato assicurato che la riorganizzazione dell'area materno infantile, per ora, sarà bloccata. Altro nodo, il part-time che in Azienda ospedaliera ha cifre inferiori rispetto alle altre aziende ospedaliere del Veneto».
LE DIFFICOLTÁ
«Abbiamo incontrato il prefetto di Padova per una lunga lista di problematiche specifica Alessandra Stivali della Cgil che affrontiamo ormai da dieci mesi con incontri, trattative e mobilitazioni. Siamo partiti dalle criticità dei reparti in sofferenza per carenza di organico. Una carenza riconosciuta dalla direzione dell'Azienda ospedaliera anche davanti al prefetto: si parla di oltre 200 professionisti. Le riorganizzazioni che si stanno mettendo in atto hanno lo scopo di recuperare personale insufficiente. Abbiamo evidenziato la necessità di riavviare un confronto sindacale conforme al contratto collettivo nazionale. Non vogliamo assistere a riorganizzazioni messe in atto preventivamente e comunicate ormai a giochi fatti. I lavoratori ci dicono che vengono coinvolti in cambi di turni improvvisi, i sindacati devono prima venirne a conoscenza dal punto di vista formale. Siamo in fase attuativa sull'accordo del part-time, le lavoratrici ci evidenziano difficoltà».
La nuova Patologia neonatale di Padova, inaugurata per assistere 35 neonati in culla, oggi ha solo 27 posti attivi in attesa dell'arrivo di altri infermieri. L'Azienda già la scorsa estate aveva proposto di spostare infermieri dal Nido alla Patologia neonatale e di affidare i trasporti dei neonati sani alle ostetriche. Il piano però non era piaciuto ai sindacati.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci