Medici di base: 52 mila tamponi e un nuovo encomio

Lunedì 25 Gennaio 2021
Medici di base: 52 mila tamponi e un nuovo encomio
LA CATEGORIA
PADOVA Oltre 52 mila tamponi effettuati da metà ottobre ad oggi, una media di 47 visite al giorno. In prima linea, oltre al personale ospedaliero, ci sono senza dubbio anche i seicento medici di base che prestano servizio in tutta la provincia di Padova. Più di quaranta sono risultati positivi al Covid. Il loro impegno per combattere la pandemia sarà estremamente alto anche nei prossimi mesi, quando saranno coinvolti nella vaccinazione di massa.
I numeri relativi all'attività dei medici di medicina generale sono quelli ufficiali della Regione Veneto diffusi dal sindacato Fimmg. Gli oltre 52 mila tamponi effettuati in due mesi e mezzo fanno sì che la provincia di Padova risulti la prima del Veneto in questa particolare classifica.
«La curva dell'attività, iniziata a metà ottobre quando i primi medici di base hanno iniziato la sperimentazione su base volontaria, ha avuto una crescita esponenziale una volta che i test sono stati resi disponibili a tutti i medici e parallelamente cresceva la seconda ondata - sottolinea la Fimmg - I medici di medicina generale in 40 giorni lavorativi hanno effettuato il 18% di tutti i tamponi rapidi eseguiti nell'Ulss 6 Euganea, dove i punti tampone erano operativi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. I test rapidi negli ambulatori dei medici di base sono stati eseguiti soprattutto per il monitoraggio dei contatti stretti, ma in oltre il 25% dei casi anche in soggetti con sintomi sospetti per Covid. La prevalenza di tamponi positivi è stata del 14% e l'adesione dei medici è stata compatta, con oltre il 90% che ha preso parte a questa attività».
Il dottor Domenico Crisarà, segretario provinciale Fimmg e presidente dell'Ordine dei Medici, snocciola questi numeri con grande orgoglio. «Accanto a questa attività c'è stata quella ordinaria, sia in ambulatorio che con le visite domiciliari, legata anche alla vaccinazione antinfluenzale - spiega - La medicina generale resta il riferimento più vicino al paziente, con i giusti investimenti e con un'organizzazione ancora migliore potremo dare servizi ulteriori. Abbiamo risposto presente di fronte a questa emergenza. Senza trascurare l'abituale carico di lavoro, abbiamo eseguito tamponi rapidi, vaccini antinfluenzali ed emesso i provvedimenti di isolamento. Oltre al tracciamento dei contatti, al monitoraggio e alla gestione a domicilio dei pazienti positivi. Abbiamo sempre fatto il massimo con dedizione. I numeri lo dimostrano».
Tra i medici di base padovani in trincea c'è anche il dottor Antonio Broggio di Piove di Sacco, positivo al Covid per tre settimane a cavallo tra novembre e dicembre, al quale l'Ulss ha appena inviato un encomio formale firmato dal direttore del distretto Gianmaria Gioga. Tutto parte dalla lettera scritta da una paziente di Piove di Sacco: «Ringrazio per l'attenzione e la cura con le quali si è prodigato per risolvere diverse problematiche accorse alla mia famiglia, nonostante il carico di lavoro e nonostante l'incalzante diffusione della pandemia. Ritengo che il suo agire faccia onore ai medici di base, grande risorsa per il territorio e figure insostituibili per noi pazienti». A testimoniare il lavoro in prima linea ci sono i numeri, ma anche e soprattutto l'umanità di lettere come questa.
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci