LA SITUAZIONE
PADOVA Hanno fatto di tutto per rimanere a galla, anche se il bilancio

Lunedì 18 Gennaio 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA Hanno fatto di tutto per rimanere a galla, anche se il bilancio aveva buchi da tutte parti provocati dalle mancate entrate a causa dell'emergenza Covid. Ma i Comuni hanno reagito, e questa volta lo Stato li ha aiutati. I trasferimenti da un anno all'altro sono aumentati vertiginosamente e hanno permesso di coprire le perdite all'80 per cento. Per quello che restava ci hanno pensato le amministrazioni, razionalizzando le spese, posticipando investimenti, evitando di assumere nuovo personale, attingendo ai fondi di riserva. In questo modo hanno evitato almeno di tagliare i servizi essenziali, come la spesa per il Sociale. Ma il 2021 si presenta con molte incertezze. Soprattutto sull'ulteriore gettito statale, al punto che i Comuni stanno facendo musina con l'avanzo di amministrazione e il fondo di riserva.
MINORI FONDI
L'esempio del Comune di Padova, è lampante. Da un anno all'altro gli incassi sono scesi di 20 milioni di euro. Erano 350,2 milioni nel 2019 sono stati quasi 357,8 milioni nel 2020. Non è un errore, la differenza la fanno i 27,6 milioni di euro che lo Stato ha erogato e che sono andati a chiudere parzialmente il buco creato dai minori introiti per Imu, Tari, Cosap, imposta di soggiorno e per le maggiori spese sostenute per l'emergenza. Solo per sostenere il commercio il Comune ha messo 4,7 milioni anche sotto forma di rinuncia all'incasso dei plateatici o di riduzione della Tari per il periodo di chiusura degli esercizi. I negozi che sono in affitto dal Comune hanno avuto una riduzione del 40% per tre mesi del canone che è andata a sommarsi al 60% che invece è previsto dallo Stato come credito d'imposta.
LE SPESE
Per garantire, tra le altre cose, i buoni spesa, a maggio e novembre, la voce Fondo solidarietà alimentare è stata sostenuta da Roma con 2.227.388 euro. Una parte cospicua dei ristori governativi riguarda anche i mancati introiti tributari. Il governo ha messo sul piatto più di 1.870.000 euro per i mancati incassi legati alla Cosap e 770.000 euro per l'Imu non pagata dagli hotel. Non solo. Della partita fanno parte anche i 37.090 euro per pagare gli straordinari alla Polizia municipale e i 257.621 euro che vanno a coprire le spese sostenute dal Comune per la disinfezione degli uffici pubblici. Molto si è fatto per sostenere il tessuto associativo. Una delibera prevede la riduzione del 100% del canone mensile per il periodo di chiusura totale prevista per legge o per provvedimento della pubblica autorità e uno sconto del 30% del canone per i mesi di emergenza qualora l'associazione/ente no-profit attesti la pesante incidenza della pandemia sulla propria attività dal Comune per la disinfezione degli uffici pubblici.
GLI INVESTIMENTI
Ma ancora non bastano per riempire il buco che rimaneva, oltre 3 milioni. Allora il Comune ha razionalizzato la spesa dei settori, cominciando con una circolare fatta girare da maggio. Poi ha risparmiato sulle mense scolastiche ad esempio. I genitori non hanno pagate le rette ma anche i costi sono diminuiti. Altri risparmi sono arrivati dal mancato finanziamento delle manifestazioni (i fuochi costano 100mila euro). Le ditte che effettuavano servizi, stoppati dal lockdown non sono state pagate. La rinegoziazione dei mutui ha permesso di guadagnare 1,5 milioni.
LE EROGAZIONI
Ma l'entità di quello che è successo si evince chiaramente da confronto fra gli incassi del 2019 e quelli del 2020. Premesso che ci sono ancora 58 milioni di euro di entrate da regolarizzare si nota comunque una diminuzione sostanziosa di introiti sia per Imu e Tari che per le multe. A fronte di un capitolo di trasferimenti statali che da 39 milioni passa a 76 milioni, i famosi 27 milioni, e dunque i conti tornano.
A Cittadella con una perdita di 3 milioni di euro con un ritorno di 1,8 milioni pi 1,5 però messo in cassaforte. Albignasego ha ricevuto 1,2 milioni di euro per 3,2 milioni di mancati ingressi. Meglio è andata ad Abano Terme che è passato dai 2,5 milioni ai 780mila euro di imposta sulla tassa di soggiorno, elemento vitale per l'amministrazione, ma lo stato è arrivato con 1,8 milioni.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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