IL CASO
PADOVA Assoluzione con formula piena per l'imprenditore padovano Antonio

Martedì 16 Aprile 2019
IL CASO PADOVA Assoluzione con formula piena per l'imprenditore padovano Antonio
IL CASO
PADOVA Assoluzione con formula piena per l'imprenditore padovano Antonio Rigato, 66 anni, accusato di turbativa d'asta in relazione al rinnovo dell'appalto per la gestione della riscossione dei bolli auto da parte della Regione Veneto. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal Tribunale di Venezia: lo stesso pm Roberto Terzo nel corso della sua requisitoria, aveva sollecitato l'assoluzione dell'imputato.
Due anni fa, per la stessa vicenda, l'ex ragioniere capo della Regione Veneto, il sessantaquattrenne trevigiano Lucio Fadelli, aveva patteggiato otto mesi di reclusione. In quell'occasione, sia Fadelli che Rigato erano già stati prosciolti dall'imputazione più pesante, quella di corruzione.
Nel novembre 2012 Fadelli era finito in carcere e Rigato ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta all'epoca condotta dalla procura di Torino: entrambi erano accusati di concorso per fare in modo di rinnovare l'appalto alla società Gec di Cuneo, la stessa che aveva vinto la gara anche per il Piemonte e la Campania e che, in precedenza, aveva ottenuto buoni risultati anche in Veneto, riuscendo ad aumentare in maniera consistente il livello delle entrate relative ai bolli auto. A Rigato, tecnico della società padovana Engineering, veniva in particolare contestato di aver suggerito punto per punto il bando di gara a Fadelli in modo che a vincerlo fosse proprio la Gec, che aveva un rapporto di collaborazione con la ditta padovana. Da Torino il fascicolo d'inchiesta è stato poi trasferito a Venezia per competenza territoriale. A distanza di oltre sei anni dall'arresto, Rigato è stato pienamente scagionato.
Gianluca Amadori
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