Arrestato il ladro seriale di bar e negozi

Sabato 7 Novembre 2020
Arrestato il ladro seriale di bar e negozi
FURTI
PADOVA In sole due settimane almeno una decina di colpi in negozi e bar. Ma Franck Oliver Nogheu, 25 anni, del Camerun, noto come ladro seriale, è finito in carcere dopo che la polizia l'ha sorpreso, l'altra notte, in un garage vicino piazza Salvemini, nonostante dovesse trovarsi agli arresti domiciliari a casa della sorella, a Bologna. Stessa tecnica, secondo gli investigatori, per racimolare denaro e qualcosa da mangiare: un tombino o una pietra per spaccare finestre e vetrate, il facile accesso nel locale, la cassa e la dispensa da svuotare. La fuga, magari in bici.
I domiciliari erano stati disposti nei giorni scorsi dopo aver colpito alla rosticceria All'aeroporto di via Sorio. Era il 31 ottobre, bar già chiusi alle 18 per il Dpcm. Forse aveva approfittato anche del provvedimento anti-contagio: infranta la finestra, Oliver aveva usato la bicicletta come scala per arrampicarsi e entrare velocemente nel locale. Aveva arraffato tutto quello che c'era, banconote e monetine, per un totale di 105 euro lasciando stare, stavolta, cibo e bevande. Ma all'uscita si era trovato di fronte il titolare della rosticceria, un eritreo, che si era precipitato nel suo locale non appena avvisato dal sistema di allarme. Per assicurarsi la fuga il ladro gli aveva scagliato contro la bici, poi era scappato, senza però fare troppa strada. Una pattuglia delle Volanti che stava perlustrando la zona lo aveva notato, riconosciuto, visti i precedenti, e arrestato.
SNACK BAR
Del resto pochi giorni prima era finito nei guai per avere rapinato lo Snack bar di via Annibale da Bassano, all'Arcella. Anche in quel caso si era aiutato con la bici per arrampicarsi sul muro, aveva spaccato la finestra e rubato il fondo cassa del bar (90 euro). Mentre fuggiva si era trovato faccia a faccia con il titolare del locale da cui si era liberato a forza di spintoni. Ma anche in quell'occasione non era riuscito a dileguarsi: era stato arrestato dalla polizia, successivamente nei suoi confronti era stato emesso un divieto di dimora in Veneto con l'obbligo di restare a casa della sorella nelle ore notturne. Ma a Bologna non ci sarebbe mai andato, neppure quando erano scattati gli arresti domiciliari. Dopo poco era stato trovato in un bar il cui titolare aveva chiamato la polizia per quel ragazzo che non voleva pagare la consumazione. Allora si giustificò con gli agenti dicendo che doveva mangiare prima di partire alla volta di Bologna. Ma per l'accusa è lungo l'elenco di colpi da lui firmati sempre con la stessa tecnica: al ristorante giapponese Ginza di via Venezia, al Raj Darbar di via Turazza, alla pizzeria Il leone di via Facciolati e al Milk Bar di via Battisti. E al bar AL Bareto, sempre in via Facciolati, avvenuto proprio l'altra notte poco prima che Oliver venisse scoperto dagli agenti a dormire nel garage. Nel locale la scientifica ha trovato le sue impronte, come pure nel negozio di abbigliamento Gi. Effe di via Forcellini. Si sospetta inoltre un tentativo di furto nella libreria di via Venezia. Dagli arresti domiciliari è finito in carcere.
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