«Su Acc silenzio pesante: Todde non ci cita neanche»

Domenica 18 Aprile 2021
«Su Acc silenzio pesante: Todde non ci cita neanche»
BORGO VALBELLUNA
Un fine settimana amaro per i 315 lavoratori di Acc. La doccia fredda arrivata dal ministro Giancarlo Giorgetti, che nel corso dell'incontro di giovedì con i governatori di Veneto e Piemonte, ha spazzato via l'atteso progetto di salvataggio chiamato Italcomp, si è arricchito nelle ore successive di un clamoroso silenzio da parte di chi quel progetto lo aveva sostenuto e venduto come la soluzione non solo per Acc, ma anche per la fallita Embraco di Riva di Chieri.
LA PUBLIC COMPANY SPARITA
L'obiettivo era di unirle in unico polo italiano del freddo sotto la guida di una public company denominata Italcomp. Ma Giorgetti ha detto no. Niente capitale pubblico, ma spazio ai privati. E così il mondo è crollato addosso ad Acc ed Embraco, tanto che martedì unitariamente protesteranno a Roma sotto il ministero. «Quale imprenditore privato investirà in due aziende in crisi?» si sono realisticamente chiesti i sindacati, accusando il ministero di «omicidio industriale».
LE CRISI NON CITATE
Il vice ministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, intervistata ieri in Rai ha parlato di una serie di crisi industriali, ma su Acc ed ex Embraco neanche una parola.
«Oggi (ieri) la Todde ha partecipato ad una trasmissione su Rai news - afferma Stefano Bona, segretario provinciale Fiom-Cgil - ha citato tutte le crisi, dal Petrolchimico a Whirlpool passando da Alcoa ed Elica di Fabriano, ma su Acc-Embraco-Italcomp un pesante silenzio. Proprio lei che ha voluto e presentato il progetto. Se avesse un minimo di amor proprio lo rivendicherebbe ed invece le logiche sono altre. Evidentemente, e con lei anche il ministro Federico D'Incà che non parla per difendere un progetto da lui tanto sostenuto, è più facile fare comunicati stampa quando le cose paiono andar bene e nascondersi quando butta male. Questo è opportunismo. È triste vedere un ministro e un vice ministro incapaci di sostenere e rivendicare le proprie posizioni».
STIPENDI TAGLIATI
Parole durissime che cercano ancora una volta di stanare una politica che sembra giocare a nascondino, mentre in Acc gli stipendi sono già stati tagliati così come la produzione. In cassa non ci sono soldi. L'Europa ha negato gli aiuti di Stato, le banche per dare un prestito chiedevano garanzie scritte su Itacomp.
STOP PRODUTTIVO
Per supplire il Governo ha inserito Acc nel decreto Sostegni, ma i soldi non arriveranno prima di fine maggio. Intanto lo stabilimento rischia uno stop e con esso la possibilità di perdere i clienti che in questi mesi il commissario straordinario Maurizio Castro era riuscito ad attirare, tessendo il canovaccio di un rilancio che contava già nuove assunzioni e volumi produttivi che non si vedevano da almeno dieci anni. Ora si apre un nuovo rebus per il futuro di Acc.
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