Riaprono le fabbriche con l'incubo esuberi

Venerdì 24 Agosto 2018
Riaprono le fabbriche con l'incubo esuberi
ECONOMIA
BELLUNO Rientro dalle ferie tra speranze e certezze. Con punti alcuni punti fermi e i soliti nodi da risolvere. Sarà un autunno caldo quello che comincerà ufficialmente lunedì per gran parte delle imprese bellunesi. E non certo per le temperature da canicola, anche perché tra oggi e domani arriverà la pioggia a smorzare il caldo: semmai, saranno i temi del lavoro i veri protagonisti. Perché il lavoro c'è; e va detto che Belluno non è poi troppo sfortunata sul fronte dell'occupazione. Ma che lavoro è quello del Bellunese? Di qualità o precario? Sarà questo il tavolo di discussione.
PRECARIETÀ
«Il rientro dalle ferie estive ci riconsegna la situazione che avevamo lasciato a fine luglio - commenta Mauro De Carli, segretario generale della Cgil di Belluno -. Con il settore del freddo che va bene, e con due grossi nodi legati all'Acc e alla Safilo. Soprattutto con lo scollamento tra produzione e contratti: la prima aumenta, i secondi restano per lo più a termine, senza che si vedano all'orizzonte stabilizzazioni».
IL NODO ESUBERI
Il rientro dalle ferie agostane avrà come primo punto nell'agenda dei sindacati la situazione di Acc Wanbao. La fabbrica zumel-cinese resta nell'occhio del ciclone: oltre 90 esuberi e scadenza a fine settembre della cassa integrazione. Che succederà? La domanda è quanto mai pressante e fino a inizio agosto i sindacati hanno lavorato per cercare alcune vie d'uscita. Su tutte, la riduzione oraria, in modo da lavorare di meno, ma lavorare tutti; e la solidarietà delle altre aziende, in modo che i fuoriusciti di Acc siano ripescati dal mercato del lavoro provinciale. L'azienda chiedeva entro ieri i profili professionali dei lavoratori disposti ad accettare la riduzione oraria del 50%. La prossima scadenza è fissata per il 29 agosto (mercoledì prossimo), quando in Provincia ci sarà un tavolo per fare il punto della situazione.
OCCHIALERIA
L'altro nodo da sciogliere è quello di Safilo, che ieri ha mostrato sussulti importanti sul fronte della borsa, ma che negli stabilimenti di Longarone e Padova continua a segnare esuberi. I numeri non sono certi, ma sembrano esserci nubi nere sopra la testa dei lavoratori. Del resto, da quando il gruppo leader nel settore dell'occhialeria ha perso il contratto di alcuni grandi marchi del campo luxury, le cose non sono più girate nel verso giusto.
CONTRATTI RIDOTTI
«Per il resto la situazione bellunese è buona - continua De Carli -. Soprattutto il polo del freddo sembra andare molto bene. Sta crescendo la produzione. Quello che notiamo, però, è che l'occupazione tende a rimanere precaria. Dovremo spingere sulle stabilizzazioni».
Damiano Tormen
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